Durante la Seconda guerra mondiale fece il capostazione a Tradate (Varese); si chiamava Andrea Albisetti. Dietro il suo nome, una storia scoperta da Federico Colombo, che ha accettato di raccontarla ai lettori di “Vaccari news”. “A parte alcuni problemi con la legge ed un periodo in carcere nel 1923, non aveva mai mostrato atteggiamenti antifascisti”, spiega il relatore. “La notizia della morte del figlio maggiore in Unione Sovietica e il disfacimento dello Stato italiano dopo l’8 settembre lo portarono però a costituire una rete di resistenza lungo la linea ferroviaria Varese-Milano, coinvolgendo lavoratori del settore”. “Non vennero mai inquadrati (se non a fine conflitto) dentro brigate o segnalati come membri del Comitato di liberazione nazionale Alta Italia, ma sempre come simpatizzanti. Il ruolo era soprattutto di controllo ed informativo. Molte persone si salvarono grazie alle loro segnalazioni su quali treni salire o da quali scendere”. Nello specifico, egli si rese protagonista di alcuni avventati scambi di binari che permisero di sottrarre alla morte ebrei diretti ai campi di sterminio. “La parte più interessante -prosegue- riguarda però la corrispondenza postale. I sacchi del corriere arrivavano con il convoglio della tarda sera. I militi paracadutisti presenti nel paese passavano a ritirarli solo il mattino seguente. Così, in più occasioni, egli al lume di una candela analizzò i dispacci in cerca dei nomi delle persone da catturare. Inforcata la bicicletta, le avvisava permettendone la fuga prima dell’alba. Al momento non abbiamo cifre precise, ma siamo certi che almeno quattro si siano salvate in questo modo dall’arresto e, presumibilmente, dalla fucilazione”.
Andrea Albisetti/1 Il capostazione di Tradate
28 Gen 2017 01:18 - NEWS FROM ITALY
Seconda guerra mondiale - Di notte controllava la posta in arrivo per individuare i mandati di arresto ed avvertire i malcapitati prima che venissero presi