Per ricordare Antonio Canova nel secolo e mezzo dalla morte, l’Italia decise di ricorrere ad una sua opera esistente all’estero. Opera famosissima, peraltro. È quella nota con il nome “Le tre Grazie”, conservata all’Ermitage della città che allora si chiamava Leningrado (una versione successiva è al Victoria and Albert museum di Londra). Il 13 ottobre 1972 il tributo arrivò agli sportelli postali sotto forma di 50 lire. Tale gruppo statuario, fino al 22 novembre, rappresenta di fatto l’emblema di “Magister Canova”, rassegna curata da Mario Guderzo e ospitata a Venezia presso la Scuola grande della misericordia.
Costituisce un viaggio -promettono gli organizzatori- “che immerge il visitatore nella genesi del processo creativo del celebre scultore veneto, interprete massimo del Neoclassicismo, in una mostra dove spettacolo e approfondimento, emozione e conoscenza si fondono insieme”. È un percorso multimediale che coinvolge il pubblico “avvicinandolo alla vicenda canoviana in tutte le sue fasi e i suoi aspetti”, sostiene l’amministratore delegato di Cose belle d’Italia media entertainment, al tempo stesso supervisore creativo del progetto, Renato Saporito.
Tra gli altri lavori citati e al tempo stesso presenti in cartevalori, ecco “Paolina Borghese” (figura nell’80 lire del 15 luglio 1957 emesso da Roma per il bicentenario dalla nascita dell’artefice, ma anche nel 65 centesimi sammarinese del 3 dicembre 2007 appartenente alla serie “Artisti”), nonché “Amore e Psiche” (compare nell’1,50 euro nazionale datato 12 ottobre 2007 per i due secoli e mezzo).
Un’installazione di Fabrizio Plessi accoglie gli avventori, che poi vengono accompagnati dalla voce narrante di Adriano Giannini, chiamato a leggere pure alcune lettere del protagonista, mentre la colonna sonora originale è affidata al compositore e violoncellista Giovanni Sollima.