Camera dei deputati - È terminato poco fa con l’esame del provvedimento l’iter parlamentare, così da approvare il “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021”, vale a dire la legge di bilancio, nella versione su cui il Senato, era il 22 dicembre, ha dato il disco verde. Il Governo ha chiesto ancora una volta il voto di fiducia, ottenendo ieri sera (con 327 voti favorevoli e 228 contrari) l’ultimo tassello prima del passaggio dal presidente della Repubblica e la pubblicazione in “Gazzetta ufficiale”.
Nel lunghissimo disposto anche la possibilità, da parte di Poste italiane, di vendere i francobolli giacenti nei depositi, come “Vaccari news” ha segnalato lo stesso giorno 22. Si tratta di materiale non più utilizzabile per via dei valori nominali troppo bassi rispetto al tariffario attuale. Il testo (nell’ultima versione nota è il comma 617 dell’articolo 1) parla di un quantitativo “non inferiore a un miliardo di esemplari”; secondo le informazioni raccolte, le cartevalori giacenti sarebbero un miliardo e quattrocento milioni. L’operazione risulterebbe senza oneri per lo Stato: se la norma venisse concretizzata davvero, sarà l’azienda guidata da Matteo Del Fante ad assumersi gli inevitabili costi. Nessuna ipotesi per gli eventuali incassi.
Sull’argomento, da anni il mondo del collezionismo chiede semplicemente la distruzione dello stock.