Accanto alle cartoline (news precedente), protagoniste dell’asta Vaccari di oggi sono state la filatelia e la storia postale. Anche in tali comparti non sono pochi gli esiti da notare, qualche volta registrati al termine di “combattimenti” in sala, o tra sala, corrispondenti e telefoni.
Per gli Antichi Stati, ad esempio, si sono fatti notare Modena, Napoli e Parma. Del primo Ducato, l’attenzione si è soffermata sul giornale tassato in arrivo (è il lotto 44, passato da 2.500 a 3.600 euro), i plichi spediti tra Camporgiano e Carrara (53, da 300 a 1.200), Castelnovo di Sotto e Carpi (56, da 400 a 1.400), Carpi e Modena (70, da 300 a 490). Del Regno partenopeo, ecco i singoli o gli insiemi presentati come 78 (da 150 a 360), 80 (da 200 a 290), 84 (da 400 a 700), 85 (da 300 a 1.810). Il falso 95 è cresciuto da 2.000 a 5.700, la “Crocetta” usata 98 da 350 a 2.100, quella su avviso a stampa 105 da 3.500 a 7.000, il documento da Torre del Greco a Napoli 119 da 1.400 a 3.100. Tra gli esiti maggiori dal punto di vista economico si sono distinti l’invio fra Parma e Genova con il tête-bêche del 15 centesimi (posizionato al numero 137) e quello con tariffa militare, transitato dalla stessa capitale a Modena (148): offerti a 12.000 e 5.000, sono stati venduti a 33.000 e 23.000. Pure il Pontificio non ha mancato di… scintillare. Per dire, ecco il blocco 151 (andato da 330 a 1.260), l’assicurata da Roma a Frosinone 161 (da 600 a 1.800), il plico viaggiato tra Imola e Acquapendente 164 (da 200 a 1.150).
In merito al Regno, vanno annotati la lettera fra Teramo e Penne (295, da 90 a 350), il segnatasse non linguellato da 50 centesimi ocra e carminio (311, da 2.200 a 3.400), gli enti parastatali (434 da 200 a 460, 436 da 350 a 1.200, 439 da 300 a 660, 440 da 80 a 250, 442 da 400 a 930, 443 da 280 a 750, 448 da 780 a 1.350), i benefici e gli alti valori isolati su busta (480 da 250 a 470, 485 da 300 a 800, 488 da 270 a 500, 489 da 300 a 530...). I fogli interi della “Crociera nord atlantica”, ossia il 712, hanno trovato compratore crescendo da 4.500 a 6.800.
Quanto alla Repubblica, non poteva mancare il “solito” “Gronchi rosa”: la quartina angolo di foglio, presentata (con indicato “lieve ingiallimento uniforme nella gomma”) come 590, è stata immessa sul mercato ad 800 ed ha raddoppiato. Per l’area di Trieste basterebbe segnalare i reperti 593 (da 70 a 600), 595 (da 150 a 700) e 597 (da 250 a 600).
Un capitolo a parte riguarda lo spazio, dove il cosmogramma dell’Apollo XVI, repertoriato al 741, è stato venduto a 54.000 euro, contro i 50.000 di partenza. Tra gli altri documenti che riguardano il comparto si sono evidenziati il 776 (da 300 a 650) ed il 785 (da 2.800 a 3.050).
Ancora la collezione di Napoli è emersa per le vie di mare: il 789 è passato da 80 a 550. Nel settore estero ha fatto faville il 5 parale dell’antica Moldavia, il 906, offerto a 2.400 e giunto a 15.000. Tra i lotti, sono stati particolarmente apprezzati il 915 di Antichi Stati (da 400 a 1.200), il 947 di Lombardo-Veneto (da 1.200 a 2.400) ed il 969 di Sicilia (da 180 ad 850).
La lista intera dei realizzi sarà disponibile lunedì.