Il tempo passa e la “pezza” messa da Poste italiane verrà eliminata, salvo novità, il 31 dicembre. Intanto, il problema della consegna a giorni alterni di quotidiani e periodici in abbonamento, che allo stato delle cose dovrebbe essere introdotta da Capodanno, torna sul tavolo.
Un’ipotesi destinata a coinvolgere oltre cinquemila comuni e che il segretario generale della Federazione nazionale stampa italiana, Raffaele Lorusso, considera “grave e inaccettabile”.
“Se il cambiamento di cui parlano i vertici di Poste italiane, tanto strombazzato negli spot pubblicitari, deve tradursi nella negazione dei servizi essenziali c’è da essere seriamente preoccupati”, commenta. “La gravità di questa impostazione non può lasciare indifferente il Governo perché è in gioco soprattutto il diritto costituzionalmente garantito dei cittadini di accedere all’informazione. Vanno prese in seria considerazione le inevitabili ripercussioni sul piano occupazionale in un settore già fortemente provato e ridimensionato dalla lunga fase di recessione: senza la consegna a domicilio molti quotidiani saranno costretti a chiudere”.
Per queste ragioni, l’Esecutivo “deve garantire il rispetto delle direttive europee sul mercato dei servizi postali. Non va infatti dimenticato che è obbligo degli Stati membri dell’Unione Europea di tenere conto delle esigenze degli utenti, assicurando il servizio postale per almeno cinque giorni lavorativi a settimana, senza discriminazioni e senza sospensioni o interruzioni”.