daily news magazine
editor Fabio Bonacina

27236 news from 8/3/2003

Capena (Roma) ospita un percorso dedicato all’inconfondibile pennello del pittore austriaco, autore anche di numerosi francobolli

Friedensreich Hundertwasser in Nuova Zelanda (1976, © 2008 Hundertwasser archivio, Vienna; foto: Harold and Weekly news)
Friedensreich Hundertwasser in Nuova Zelanda (1976, © 2008 Hundertwasser archivio, Vienna; foto: Harold and Weekly news)

“Dipingere è sognare. Quando dipingo, io sogno. Quando il sogno volge al termine, non ricordo più nulla di quello che ho sognato, ma il quadro resta. È la raccolta del sogno”. Così il pittore, grafico, architetto ed ecologista Friedensreich Hundertwasser (1928-2000) descriveva la sua opera.

Opera protagonista della mostra “Hundertwasser: la raccolta dei sogni”. Ospitata all’Art forum Würth di Capena (Roma), propone oltre cento oggetti, tra cui dipinti, disegni ed arazzi, realizzati tra gli anni Quaranta e la fine del secolo.

Del suo lavoro -sottolineano gli esperti- colpisce l’abbondanza delle forme rotonde, cerchi e spirali. “La spirale -scrisse lo stesso artista nel 1974- è il simbolo della vita e della morte. Si trova esattamente nel punto in cui la materia inanimata si trasforma in vita”. L’elemento fondamentale è tuttavia l’acqua, che in forma di pioggia riveste nei quadri un ruolo importante. Non a caso, ha cambiato il suo vero cognome, Stowasser, in quello che in tedesco significa “cento acque” (mentre il nome da Friedrich è diventato l’equivalente di “regno della pace”).

Decorativamente serpeggianti, le realizzazioni -proseguono i promotori- “riflettono il suo confronto con la natura e la società, trasudano sensazioni e trasmettono grandi emozioni, dove la fantasia fa entrare in un mondo parallelo”, onirico. Crea pitture, stampe, singoli edifici; si occupa di manifesti e libri; firma francobolli -non presenti nel percorso- emessi da Austria (il 18 settembre uscirà un altro foglietto da 3,55 euro), Capo Verde, Cuba, Francia (Consiglio d’Europa), Liechtenstein, Lussemburgo, Nazioni Unite, Senegal.

L’allestimento, ad ingresso libero, è aperto fino al 18 ottobre dal lunedì al sabato non festivi nell’orario 10-17 (venerdì 10-22).

L'artista muore il 19 febbraio 2000; il 2 giugno successivo il suo Paese natale, l'Austria, che già aveva trasformato alcuni suoi lavori in francobolli, lo ricorda con questo foglietto, contenente l'opera “Blue blues” in quattro colori. Sotto, una delle spirali in mostra, “Jacquis Sharing” (© 2008 Gruener Janura Ag, Glarus, Svizzera)
L'artista muore il 19 febbraio 2000; il 2 giugno successivo il suo Paese natale, l'Austria, che già aveva trasformato alcuni suoi lavori in francobolli, lo ricorda con questo foglietto, contenente l'opera “Blue blues” in quattro colori. Sotto, una delle spirali in mostra, “Jacquis Sharing” (© 2008 Gruener Janura Ag, Glarus, Svizzera)



Copyright © 2024 - 2003 Vaccari srl
tutti i diritti riservati
realizzato a partire dal mese di marzo 2003
registrazione Tribunale di Modena n.1854 del 4 dicembre 2007
direttore responsabile Fabio Bonacina
responsabile editoriale Valeria Vaccari
redazione e ufficio stampa Claudia Zanetti
Vaccari srl - Via M. Buonarroti, 46
41058 Vignola (MO) - Italy
Tel (+39) 059.77.12.51 - (+39) 059.76.41.06
Fax (+39) 059.760157
Cap.Soc. euro 100.000 i.v.
Registro delle Imprese di Modena n. 01917080366
P.IVA IT-01917080366
Il programma per la gestione di Vaccari news è stato appositamente creato e reso funzionante da fabioferrero.it.
Tutto il contenuto di questo sito, incluse le pagine html e le immagini, è protetto da copyright. In caso di pubblicazione e/o riferimenti si prega di citare sempre la fonte e di avvisare la redazione: info@vaccari.it
Vaccari srl non si ritiene responsabile di eventuali errori di collegamento nei link proposti, che vengono verificati solo all'atto dell'inserimento. Sarà gradita la comunicazione di eventuali cambiamenti per poter aggiornare i dati.