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I dati divulgati dall'Upu si basano su quanto fornito da Poste italiane
I dati divulgati dall'Upu si basano su quanto fornito da Poste italiane

Stabili gli operatori del servizio postale (passati da 148.224 a 148.734), anche se aumenta il numero di coloro che sono impegnati a tempo parziale (da 1.098 a 7.026). È una delle conclusioni che si traggono confrontando le cifre rivelate dall’Unione postale universale per l’Italia. Riguardano gli ultimi cinque anni disponibili, dal 2002 al 2006.

Il Bel Paese offre 13.852 uffici; erano 13.747 nel 2002, tutti gestiti da personale di Poste italiane. Paragonando questo valore con la superficie e la popolazione complessive, emerge che statisticamente ogni ufficio copre 21,75 chilometri quadrati e serve 4.243,34 persone. Trentuno gli uffici postali mobili dichiarati nel 2006, contro i 64 del 2002. Nel quinquennio è stato registrato un accorpamento dei centri che selezionano la corrispondenza, scesi da 106 a 65.

Quanto agli incassi, il margine registrato dalle lettere continua a diminuire: se nel 2002 contribuivano a formare il 51,94% del reddito globale, nel 2006 la quota è del 47,50%. Meno redditizi anche pacchi e logistica (voce diminuita dal 3,06% al 2,90%). La parte del leone è invece assicurata dalle prestazioni finanziarie: nello stesso lasso di tempo si sono sviluppate dal 40,37% al 49,00% del fatturato. Piccola in valore assoluto, ma notevole in valore relativo, è la crescita dichiarata dai servizi filatelici: nel 2002 contribuivano con l’1,05%; nel 2006 hanno raggiunto l’1,40%, lievitando di oltre un terzo.

Se il numero delle cassette postali è calato da 66.800 a 62.000, la loro manutenzione resta costante: in media ogni contenitore collocato in zona urbana è svuotato due volte al giorno; se si trova in zona rurale il passaggio è di sei volte la settimana. In contrasto con quanto viene registrato dalle cronache è anche un altro valore: il fattorino -dicono i dati Upu, che si basano su quanto riferito da Poste italiane- bussa una volta al giorno in città, sei volte alla settimana in campagna.

Fin qui, la rete. Ma le statistiche offrono anche diverse cifre riguardanti il traffico. Per esempio, nel 2006 ogni persona ha spedito in media 116,94 lettere (108,26 nel 2002), corrispondenti ad un volume di 6.779.772.929 plichi (6.177.176.314 nel 2002) indirizzati all’interno e a 91.250.756 (107.909.866) all’estero, posta ibrida esclusa. Il portalettere ha poi consegnato 243.781.143 raccomandate, 195.406.881 missive ordinarie e 4.056.857 raccomandate provenienti da oltre confine.

Forte il calo nel numero dei giornali consegnati, scesi da 1.633.755.410 del 2002 a 985.059.039 del 2006. Nello stesso periodo sono più che raddoppiati gli invii pubblicitari, cresciuti da 982.961.673 a 2.064.455.104. Notevole pure l’incremento del corriere ibrido, balzato da quota 866.197.526 a 1.493.057.748.

Quanto al bancoposta, è diminuito il numero dei vaglia interni (da 11.425.000 a 10.776.583), controbilanciato da un aumento per quelli diretti all’estero (da 1.147.000 a 1.632.842).

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