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editor Fabio Bonacina

27224 news from 8/3/2003

Lungo il 2011, sono state registrate 399 rapine, mentre i furti effettivamente perpetrati risultano 67 (115 gli sventati). “Phishing”: 6.913 i siti disattivati

Il cartello che avverte la clientela della chiusura per furto di un ufficio postale
Il cartello che avverte la clientela della chiusura per furto di un ufficio postale

La relazione riguardante il bilancio 2011 di Poste italiane sottoscritta dalla Corte dei conti (news precedente) annovera 244 pagine e, nel contesto, si trovano numerosi aspetti di rilievo. Ad esempio, in materia di eventi delittuosi. Sul tema, il documento si occupa in particolare degli attacchi subiti dagli uffici postali. I dati fanno emergere risultati complessivamente positivi, e confermano il trend delineatosi nell’ultimo quinquennio.

Nello specifico, si registra una riduzione nel numero delle rapine consumate, che passa dalle 440 del 2010 alle 399 del 2011 (-9,3%). Comunque, è sempre oltre una al giorno.

Quanto ai furti, va annotato un raddoppio: sono saliti da 33 a 67, cui si associa uno sviluppo degli eventi sventati, cresciuti da 99 a 115. L’analisi dettagliata consente di rilevare che circa la metà (34 su 67) coinvolge presìdi monoperatori, quindi i più piccoli, spesso non dotati di allarme e con giacenze relativamente esigue (in media 15mila euro).

L’andamento degli attacchi ai postamat, perpetrati con mezzi da scasso ed esplosivi, presenta un significativo calo rispetto al passato: 5 assalti nel 2011 contro i 9 del 2010.

Gli interventi della società sui sistemi e sulle procedure -dice la Magistratura contabile- hanno consentito di tagliare in maniera sensibile sia il numero degli atti, sia il valore del danno.

Altra è la situazione per truffe e frodi, al cui controllo è preposta una struttura dedicata. Lungo i dodici mesi, questa ha portato a termine complessivamente 937 incarichi, attribuendo responsabilità in 875. L’importo totale è pari a circa 5,5 milioni, con un decremento del 55% rispetto al 2010. Facendo riferimento al settore postale, ha chiuso 299 indagini (386 nel 2010). Resta ancora prevalente la categoria delle frodi interne (48% sul totale). Nel 54,3% dei casi esaminati, sono state accertate responsabilità a carico di dipendenti, individuando 237 persone. In tale ambito, gli addetti hanno evidenziato circa 130 posizioni suscettibili di sanzioni disciplinari; 5 frangenti hanno prodotto il licenziamento. Nel corso del 2011, si sono monitorate 8.236 segnalazioni, riguardanti soprattutto furti e smarrimenti di posta registrata, da cui sono stati quantificati circa 86mila oggetti denunciati come non recapitati. Il danno potenziale a carico di Poste è stato stimato in 2,3 milioni di euro, di cui il 66% è rappresentato dal furto o dallo smarrimento di raccomandate, mentre il restante 34% si riferisce alle assicurate. Quanto alle attività di inchiesta nell’ambito dei servizi finanziari ed amministrativi, risulta definito un totale di 609 casi. L’analisi rileva un incremento sia degli atti di frode interna che esterna, a fronte di un ammontare complessivo del danno accertato pari a 6 milioni di euro; rispetto al 2010, comunque è dimezzato.

Nell’ambito del fenomeno delle frodi on-line, il “phishing” -ammette il relatore- “costituisce ancora una delle tecnologie criminali più sofisticate e difficili da fronteggiare”. Il trend contro i clienti dell’operatore risulta in costante crescita. Infatti, nel corso del 2011, la centrale allarmi ha rilevato e disattivato 6.913 siti fraudolenti, contro i 3.865 dell’anno precedente.




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