Non solo i numerosi interventi dell’amministratore delegato, che dai giorni più neri della crisi finanziaria ha saputo offrire ai principali media ampie rassicurazioni per chi ha investito i propri risparmi sui prodotti di Poste italiane. La società guidata da Massimo Sarmi, consapevole che per raggiungere e convincere il pubblico non bastano i pochi minuti offerti dai telegiornali, seppure qualificatissimi, oppure gli spazi garantiti da importanti quotidiani, ha varato una comunicazione spicciola che raggiunge i singoli uffici postali, utilizzando spartane fotocopie, magari nemmeno bellissime. Varando slogan del tipo “Noi abbiamo sempre «fatto i buoni»”, dove i celebri angioletti di Raffaello sono associati ai buoni postali fruttiferi. Oppure diffondendo il testo, punti esclamativi compresi, “Costa niente! Più lo tieni e più rende!!! In ogni momento puoi riavere i tuoi risparmi per intero. Garantito dallo Stato!!!”, affiancato dallo “stellone” della Repubblica. A taglio marcofilo è invece un altro volantino, dove viene illustrato un annullo meccanico del 1925 riportante il consiglio “Acquistate i buoni postali fruttiferi”. Il commento, in questo caso, è: “Ve lo diciamo dal 1925!!! Perché Buono? Perché sicuro!!!”. Secondo i dati diffusi dalla società, gli italiani che hanno sottoscritto libretti di risparmio postale ora sono 20 milioni, 5 milioni i correntisti e quasi lo stesso numero i possessori di una carta prepagata. Intanto, il rinnovamento nella comunicazione sta colpendo tutti i termini in inglese introdotti nell’organigramma aziendale un paio di anni fa. Ricondotti ad un più corretto e comprensibile, anche se magari meno scenografico, italiano.
Crisi - Poste riscopre la marcofilia
26 Nov 2008 11:50 - NEWS FROM ITALY
Accanto alle rassicuranti interviste sui principali media, la comunicazione spicciola (e fotocopiata) agli sportelli