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Da Roma all’Europa
24 Set 2009 22:37 - ITALIAN ISSUES
Cinque grandi complessi archeologici ricordati in altrettanti francobolli. A sorpresa, il richiamo per i dieci anni della moneta unica. Il foglietto è confezionato in un carnet a più pagine

Ormai il “Festival internazionale della filatelia” starà per chiudere quando, il 25 ottobre, arriverà l’emissione dedicata all’ultimo argomento scelto per caratterizzare la manifestazione, cioè la “Giornata dell’Europa”.

La serie si presenta autoadesiva, fustellata, dentellata e confezionata in foglietto, quest’ultimo arricchito, sulla cimosa, dalle bandiere italiana e dell’Ue. Il blocco è raccolto in un carnet, tirato in un milione di pezzi. Cinque i francobolli da 65 centesimi contenuti, che citano altrettanti complessi lasciati dall’Antica Roma nel continente. Sono il pont du Gard (Francia), il vallo di Adriano (Regno Unito), l’odeon di Patrasso (Grecia), la porta Nigra di Treviri (Germania) e l’acquedotto di Segovia (Spagna).

A sorpresa, il foglietto contiene un’etichetta che, attraverso una farfalla, cita i dieci anni della moneta unica; lo stesso richiamo si trova sul retro della copertina esterna.

Il pont du Gard, in realtà, era la parte di un acquedotto, edificato su commissione di Agrippa nel 19 a.C. per attraversare il Gradon e alimentare la vicina Nîmes, città che ancora oggi conserva importanti siti antichi. È composto da tre ordini di archi. Solo nel 1743 si aggiunse il ponte sul fianco.

Misura difensiva contro le popolazioni della Scozia, il vallo di Adriano fu realizzato da Aulo Platorio Nepote tra il 122 ed il 126 d.C.; era potenziato da mura, castra, forti e punti di avvistamento, collegati fra loro con una strada. Successivamente, ancora più a Settentrione, venne costruita un’altra barriera intitolata ad Antonino, ma nel 410 Roma abbandonò definitivamente la Britannia, decretando il declino delle opere.

Accoglie, ancora oggi, circa 2.200 persone per gli spettacoli: è l’odeon di Patrasso, realizzato probabilmente nel II secolo vicino all’agorà. Invasioni ed incendi lo hanno fatto decadere e dimenticare, fino a quando ciò che restava venne riscoperto nel 1889.

Simbolo di Treviri, la porta Nigra risale alla fine del II secolo d.C. ed è la più grande struttura di accesso (l’altezza raggiunge i 30 metri) del periodo romano conservatasi fino ad oggi. Il nome si riferisce al colore che gradualmente ha assunto nel tempo. Nel 1041 vi fu costruita sopra una chiesa, in parte abbattuta da Napoleone.

Un’altra struttura per la fornitura idraulica riguarda Segovia. L’acquedotto risale al I secolo (quindi sotto Traiano) e, con due ordini, metteva in comunicazione la città al Riofrio, distante 17 chilometri.

Quanto al carnet, venduto a 3,25 euro (ossia al nominale) non contiene soltanto il foglietto con i francobolli. Cinque pagine interne offrono le immagini delle opere architettoniche raffigurate nelle cartevalori, “con brevi profili storico artistici in lingua italiana e in lingua inglese”; altre propongono il logo della manifestazione, ancora il soggetto dell’etichetta e il palazzo dei Congressi. Inoltre, compare lo strano riferimento a Poste italiane, presente già all’esterno del contenitore, sia come logo che come colori aziendali, cioè il giallo e il blu. Accanto ad un’ulteriore indicazione, posizionata sul retro e scritta per esteso, riguardante l’Istituto poligrafico e zecca dello stato spa. Ma il ministero?

Le obliterazioni del primo giorno saranno in uso a Roma Eur.

Il foglietto con i cinque francobolli e l'etichetta; dietro, le copertine esterne del libretto
Il foglietto con i cinque francobolli e l'etichetta; dietro, le copertine esterne del libretto



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