È passato un anno ma il cinque per mille, l’opzione che i contribuenti possono scegliere per aiutare il mondo del volontariato (ma anche enti della ricerca scientifica e universitari, nonché attivi nel campo sanitario) sembra non essere apprezzata dai potenziali beneficiari. Almeno da quelli che fanno capo al settore postale.
Forse per le difficoltà burocratiche, forse per i tempi lunghi di attesa: per quanto riguarda i contributi versati nel 2006, il ministero alle Finanze non ha ancora comunicato l’ammontare effettivo della somma né, tanto meno, gli esiti della sua ripartizione.
Come l’anno scorso, tra le oltre mille pagine di elenco riguardanti le realtà candidate, di sodalizi specializzati ne compaiono davvero pochi: l’Associazione filatelico numismatica Marcon (piazza Municipio 18, 30020 Marcon VE, codice fiscale 90060370278), il Circolo culturale filatelico numismatico piacentino (stradone Farnese 16, Piacenza, codice 80009950330) e l’Istituto di studi storici postali (via Ser Lapo Mazzei 37, 59100 Prato, codice 01877640480).
Il contribuente -ricordano dall’Agenzia delle entrate- può destinare la quota del 5 per mille della sua imposta sul reddito delle persone fisiche, relativa al 2006, apponendo la firma in uno dei tre appositi riquadri che figurano sui modelli di dichiarazione (Cud, 730/1, Unico pf, oppure sulla scheda per la scelta del 5 per mille inserita nel fascicolo delle istruzioni dell’Unico pf riservata ai soli soggetti esonerati dalla presentazione della dichiarazione).
È possibile scegliere un solo beneficiario, aggiungendo nel riquadro corretto la propria firma ed eventualmente il codice fiscale riguardante la organizzazione che si intende aiutare.
Ancora una volta, la scelta del 5 per mille non esclude quella dell’8 per mille (da devolvere allo Stato o alle istituzioni religiose) e viceversa.