A giocare d’anticipo, il 27 novembre, è stata la Slovenia, ma altri Paesi si aggiungeranno ai festeggiamenti: il Belgio si è prenotato per il 19 gennaio ed il giorno successivo toccherà probabilmente al Portogallo. La lista dovrebbe allungarsi, visto che l’evento è di portata continentale: i primi dieci anni di vita dell’euro.
L’1 gennaio 1999 entrò in vigore il tasso di cambio fisso tra le monete aderenti al sistema, varando una divisa virtuale utilizzata per i pagamenti non in contanti e a fini contabili (1936,27: in quanti lo ricordano, con i decimali? Era il rapporto lire-euro). Solo tre anni dopo banconote e monetine hanno cominciato a circolare fisicamente.
Intanto, da giovedì 1 gennaio anche la Slovacchia abbandonerà la valuta nazionale, sedicesimo Paese e primo dell’ex blocco orientale a farlo. L’evento sarà sottolineato con un taglio commemorativo da 1,00 euro disponibile in minifogli da sei pezzi a Capodanno, seguito il giorno successivo dalla rinnovata ordinaria, dedicata al patrimonio culturale. Rispetto all’anticipazione data da “Vaccari news” il 25 agosto, c’è qualche aggiornamento: i tagli sono sempre dodici, ma nei nominali da 1, 2, 5, 10, 20, 33, 50, 66, 83 centesimi nonché 1,00, 1,33 (questo in foglietto) e 2,00 euro.
Se a Bratislava inorgogliscono per aver raggiunto l’obiettivo prima dei “fratelli” di Praga, quest’ultima capitale celebra l’accesso nella… stanza dei bottoni Ue: l’euroscettica Repubblica, infatti, sarà presidente di turno per il primo semestre del 2009. Il passaggio delle consegne con la Francia è stato sottolineato postalmente il 25 novembre, attraverso un francobollo da 17 corone; nella bandella figura il logo scelto per caratterizzare il periodo.