“Non è raro riscontrare anomalie esaminando lettere e documenti sanitari disinfettati durante le epidemie o provenienti da Paesi considerati a rischio per la pubblica salute”. È quanto sostiene Giorgio Parodi nel curioso articolo “Quando gli addetti alla disinfezione erano distratti”, pubblicato dal “Bollettino prefilatelico e storico postale” nel suo duecentesimo numero. Queste persone -precisa l’autore- “non vanno quasi mai colpevolizzate in quanto non erano inesperte o svogliate ma sottoposte ad una attività stressante ed estremamente faticosa. Alcuni di loro erano costretti, a causa della grande quantità di oggetti cartacei da trattare, a svolgere il loro importante lavoro per ore ed ore, a volte anche durante la notte”. In genere usavano il calore, spesso unito a vapori di zolfo ed a vari “profumi”, l’aceto: quindi differenti elementi chimici che penetravano all’interno degli invii attraverso la loro apertura o grazie a fori e tagli praticati con i “rastrelli”. L’intervento pubblica diverse immagini e le commenta.
Disinfezioni… distratte
17 Ago 2018 12:15 - NEWSPAPERS, MAGAZINES AND SITES
Il curioso articolo, pubblicato nell’ultimo numero del “Bollettino prefilatelico e storico postale”, è firmato da Giorgio Parodi