Non più “Republic of China”, come era scritto anche nell’ultima emissione del 16 febbraio. Quella disponibile da oggi riporta il nuovo nome, un semplice e inconfondibile “Taiwan”.
Il provvedimento è tuttavia più ampio e coinvolge l’intera struttura postale di Formosa. La ragione sociale stessa dell’operatore è cambiata da “Chunghwa post” (cioè “Posta cinese”) a “Taiwan post” ed in questi giorni la modifica è stata introdotta negli oltre mille uffici distribuiti nell’“isola ribelle”, in cui nel 1949 si rifugiarono gli oppositori di Mao.
Dietro all’operazione resta il difficile confronto con Pechino nonché il tentativo di parte delle nuove generazioni di uscire dalla polemica e soprattutto dall’isolamento internazionale. Alle Nazioni Unite, dal 1971, Formosa è stata sostituita con la Repubblica Popolare. Di conseguenza, non fa parte nemmeno dell’Unione Postale Universale. Per tale motivo -precisano a “Vaccari news” dall’Upu- il cambiamento di nome non è di competenza del Bureau ma è una questione riguardante i Paesi membri. Questi ultimi, cioè, “dovranno decidere in modo autonomo se desiderano accettare o meno i francobolli portanti il nome di Taiwan”.
L’emissione di oggi consiste in un francobollo dedicato al Museo che ricorda l’incidente del 28 febbraio 1947, capitolo della complessa guerra civile costato decine di migliaia di vittime.