Dieci per la promozione (in corso da tempo, anche con un sito dedicato), la collocazione (il centralissimo palazzo della Gran guardia, in piazza Bra a Verona), i pannelli esterni con gli ingrandimenti. Si può, anzi si deve, parlare del resto. È la mostra “The stamps of the quenn - Homage to Elizabet II”, raggiungibile tutti i giorni sino al 15 settembre nella fascia oraria 10-19.30; l’ingresso richiede 8,00 euro, sconto per chi si presenta alla cassa con un dentello che riproduce Elisabetta II.
Incoronata nel 1953 a 27 anni, l’allestimento ne ripercorre la vita fino ad oggi attraverso oltre seimila francobolli del Regno Unito, delle ex Colonie e del Commonwealth, precisano gli organizzatori, al cui vertice si trova il pittore e scrittore Luciano Pelizzari. Prende l’avvio con il padre Giorgio VI in una sequenza di pannelli che celebrano la monarca nei vari momenti, la svelano nelle vesti di giovane donna, di madre, di regina, di potenza politica.
È anche l’occasione “per fare un viaggio illustrato tra Paesi e territori grazie alle storie che si nascondono dentro e dietro ai francobolli”, viene aggiunto. Peccato -ecco la delusione principale- che i francobolli (presenti pure libretti e buste del primo giorno) non siano spiegati. Certo, almeno una bacheca ha, sotto, una lunga sequenza di numeri di catalogo della Stanley Gibbons, ma non è certo quello il modo per illustrarli, specie ad un pubblico generico. L’occasione persa è non aver evidenziato le tante vicende che quelle cartevalori possono raccontare. Dagli aspetti tecnici (non vi è solo la carta tradizionale e si possono utilizzare persino i fotomosaici) ai motivi di certe emissioni oppure dove si trovano e quali sono i legami con Londra di sperduti angoli del pianeta.
Fanno da corona fotografie, giornali e libri d’epoca, dipinti, riproduzioni di lavori dovuti al pittore Pietro Annigoni (non manca il 60 centesimi italiano del 27 ottobre 2010 lui dedicato). Fu tra gli artisti preferiti dalla protagonista ed artefice di uno dei suoi ritratti impiegati tra i dentelli. Secondo i promotori, tali oggetti concorrono “a ricreare l’allure e l’immagine della sovrana più longeva della storia”.
“Elisabetta II -precisa lo stesso Luciano Pelizzari a «Vaccari news»- è stato il più grande personaggio del XX secolo. Carismatico, positivo, autentico, simpatico e per certi versi anche magnetico. Nessuna persona al mondo ha la sua capacità di attirare l’attenzione e di subirne il fascino. Chi sa resistere al fascino di una regina e per di più di una regina cosi?”. “I francobolli -aggiunge- sono stati un pretesto per iniziate un dialogo con la regina. Poi il resto è stata una conseguenza”. Filatelista? “Sono collezionista di francobolli ma non fanatico della filatelia. In questo periodo sono in vendita molte collezioni. Dove posso arrivo. Colleziono il mondo intero e lo faccio con molto piacere”.
Associato alla mostra vi è persino un catalogo, 280 pagine di grande formato con immagini a colori (edito da La compagnia della stampa, costa 30,00 euro).