L’Unione postale universale l’aveva ipotizzato già a ridosso dalla tragedia, ed ora lo conferma. Aiuterà l’operatore delle Filippine, Phl post, a ricostruire l’impianto di Tacloban, sull’isola di Leyte, pesantemente danneggiato nel novembre scorso da “Hayan”.
L’immobile di tre piani ospitava un ufficio per il pubblico ed il centro di distribuzione, capace di servire una quarantina di sedi ubicate nell’area. Dopo il passaggio di “Yolanda” -come il tifone è anche noto- la struttura necessita di interventi importanti. La realtà è rappresentata da vetrate sbriciolate, muri crollati, tetto sfondato, attrezzature distrutte, sistema elettrico che va rifatto; i lavori sono stati stimati in centomila franchi svizzeri e cominceranno soltanto a luglio.
È l’esito della recente missione svolta da una delegazione dell’Upu e del servizio postale statunitense, Usps. Gli esperti hanno visto il da farsi e valutato le misure di sicurezza introdotte per la gestione provvisoria. Al tempo stesso, insieme al personale locale, hanno organizzato le condizioni logistiche al fine di ricevere gli equipaggiamenti promessi da altri interlocutori.
Per finanziare il supporto -spiegano da Berna- verranno impiegati i fondi d’urgenza e di solidarietà; si collaborerà con il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo, utilizzando beni e servizi del luogo.
La furia della natura ha distrutto o danneggiato trentasette uffici (ad ora, solo una dozzina ha ripreso a lavorare). Cui si aggiungono veicoli e dotazioni. Circa duecento gli addetti, tutti illesi anche se provati, attivi nelle zone coinvolte.
Nella gestione dell’emergenza, Phil post ha partecipato ai soccorsi, facendo recapitare, tra gennaio e febbraio, soldi a diciottomila beneficiari del Programma alimentare mondiale, soprattutto nei punti dove i distributori automatici di denaro non erano più disponibili.