Si cominciò, il 2 dicembre 1918, integrando con la sovrastampa determinati francobolli ungheresi, fra cui quello, adattato a mano, da 20 filler. Poi arrivarono i tagli realizzati appositamente: alcuni, che coinvolsero il pittore e xilografo Adolfo De Carolis, furono giudicati dal critico d’arte Federico Zeri “di ben altra forza e di livello qualitativo infinitamente superiore” rispetto alle coeve emissioni italiane.
Cent’anni dopo, le cartevalori postali di Fiume e la storia, politica, militare, sociale ed economica che evocano, saranno presentate in una mostra al Vittoriale degli italiani. Proprio il complesso di Gardone Riviera (Brescia) dove il principale artefice, Gabriele D’Annunzio, in seguito si ritirò.
L’allestimento, in essere dal 2 dicembre al 30 aprile, s’intitola “Fiume 1918-1924. Storia, posta, francobolli - La filatelia fiumana fra mito, storia ed economia”. Sarà sulla falsariga di quanto fatto, ad esempio, alla Camera dei deputati o al Quirinale: un itinerario unico che nel caso specifico attingerà al materiale messo a disposizione da filatelisti, musei, istituzioni. Quattro i capitoli con cui verrà impostato: Fiume ungherese nell’ambito dell’Impero Austro-Ungarico; Fiume Stato autonomo dal 1918 al 1924; Fiume italiana dal 1924 al 1945; Fiume sotto l’occupazione jugoslava del 1945-1947, annessa alla Jugoslavia, croata.
Il comitato organizzatore è presieduto da Carlo Giovanardi; vi partecipano inoltre Fabio Bonacina, Bruno Crevato-Selvaggi, Oliviero Emoroso, Piero Macrelli.