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editor Fabio Bonacina

27144 news from 8/3/2003

Il problema del collante sta uccidendo il collezionismo dell’usato. Cosa ne pensa il presidente della Commissione per lo studio e l’elaborazione delle cartevalori postali, Angelo di Stasi

Per lungo tempo si è chiesto di sostituire la gomma da inumidire (peraltro poco efficace, soprattutto in certe fasi temporali) presente al retro dei francobolli con un supporto autoadesivo. Una volta che questo è stato introdotto, gli appassionati hanno domandato di tornare indietro, poiché la sostanza impiegata non si scioglie in acqua. In altre parole, è impossibile collezionare l’usato.

Da qui un’ulteriore domanda (le altre sono state sviluppate nella news precedente) di “Vaccari news” al presidente della Commissione per lo studio e l’elaborazione delle cartevalori postali, Angelo di Stasi. Come mai non si usa un collante autoadesivo ma idrosolubile, come fanno in altri Paesi così da accontentare sia gli utenti, sia i filatelisti? “Lo scopo delle cartevalori postali -risponde- è consentire all’utenza l’affrancatura della corrispondenza e dei pacchi da affidare al servizio postale universale. Per tale motivo, l’interesse dell’Amministrazione è emettere cartevalori di pratico utilizzo”. “Pertanto, pensare di tornare alla gommatura è una soluzione che non può ragionevolmente trovare applicazione, perché troverebbe la ferma avversione da parte degli utilizzatori. D’altro canto, anche l’idea -pure da qualcuno ipotizzata- di realizzare una quota parte di francobolli su supporto autoadesivo e la restante parte su supporto gommato al fine di venire incontro alle esigenze dei collezionisti sarebbe improponibile, giacché si snaturerebbe la funzione precipua del francobollo in quanto carta valore postale. Senza contare la circostanza che, non potendo realizzare tirature particolarmente esigue solo per alcune emissioni, in quanto deve esserci una uniformità nella veicolazione di tutti i vari messaggi istituzionali afferenti a ciascuna nuova emissione, i francobolli gommati rischierebbero di non essere venduti per l’indisponibilità all’acquisto dei rivenditori e della stessa utenza”.

Dunque? “L’emissione di cartevalori su supporto gommato continua ad avere luogo solo laddove il formato prescelto non dovesse corrispondere alla disponibilità di apposite fustelle da parte dello stampatore Ipzs”.

“Quanto, invece, alla possibilità di utilizzare un collante autoadesivo differente dall’attuale, solo peraltro al fine di venire incontro ai desiderata di una percentuale modesta di utenti (sostanzialmente una quota parte di filatelisti), trattasi di ipotesi che potrebbe essere valutata nei limiti della fattibilità tecnica da parte del fornitore unico Ipzs e di un’invarianza della spesa, che come noto grava in prima battuta sul bilancio dello Stato”.

Utenti e collezionisti, esigenze diverse
Utenti e collezionisti, esigenze diverse



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