Gambadilegno (nel francobollo da 1 lira), Archimede Pitagorico (2), Pluto (3), Minni (4), Paperino (5), Pippo (10), Paperon de’ Paperoni (15), Qui, Quo e Qua (50), Topolino (90), Walt Disney con l’ultimo suo film di animazione, “Il libro della giungla” (220). Sono i dieci esemplari che San Marino emise il 22 dicembre 1970, serie riemersa in cronaca con l’iniziativa dell’Italia per i novant’anni di Topolino. Molto probabilmente rappresenta il secondo tributo, uscito dopo il 6 centesimi realizzato dagli Stati Uniti l’11 settembre 1968 per ricordare l’ideatore della saga, scomparso due anni prima (nell’immagine, disegnata da Robert Moore utilizzando un ritratto di Paul Wenzel, il protagonista è associato al logo dell’azienda e ad una parata di bambini).
Tornando alla proposta concretizzata sul Titano, fece davvero epoca, anticipando i numerosissimi richiami -non pochi abbastanza improbabili, viste le provenienze- che sarebbero giunti in seguito. “Nel rendere omaggio all’inventiva di Disney e nel divertire i più piccini, hanno riacceso nei grandi la simpatia per i divertenti personaggi (Gambadilegno non rientra però in questa categoria) che hanno rallegrato l’infanzia di milioni di individui”, annota Antonietta Bonelli nel volume “Una montagna di francobolli”, risalente al 1998.
Ma cosa si registrò al tempo dell’emissione, stampata in 750mila pezzi per tipo? Ecco ad esempio il commento di Renato Russo, pubblicato da “Francobolli” nel novembre 1970. “Realizzati a vivaci colori, i francobolli sono una rapida ed efficace carrellata su quella meravigliosa galleria di personaggi che, partendo dal famoso Mickey Mouse, il nostro Topolino, nato nel 1928, arriva, attraverso centinaia di tipi, all’irresistibile Paperino e all’arcistramiliardario Zio Paperone. Naturalmente nella serie troviamo soltanto i più rappresentativi, mentre nel valore più alto appare anche l’immagine sorridente del papà dei cartoon. È una serie difficile, rischiosa e, in un certo senso, polemica. Bisogna dunque riconoscere al consulente filatelico della Repubblica del Titano, Vicini -è lui che l’ha voluta realizzare- una buona dose di coraggio. È una serie difficile perché, sul piano grafico, le cartevalori non sono giornaletti; comunque gli originali e movimentati fondini creati per i personaggi riprodotti hanno, in verità, reso accettabile, almeno su questo piano, l’iniziativa. Ma è una serie rischiosa sul piano filatelico perché, fatta da San Marino, potrebbe diventare facile parlare di vignette o, peggio, di fumetti filatelici e di speculazione; e tale rischio non viene di certo mitigato da quel copyright Walt Disney production che appare su nove dei dieci valori. Ad esser sinceri, anzi, i francobolli col copyright a noi proprio non vanno giù. È senz’altro, però, un tentativo anticonformista, e nell’anticonformismo c’è una carica polemica che molto contribuirà al successo della trovata: i divertenti e simpatici Topolino e Paperino sono stati preferiti alle tante seriose facce che abitualmente popolano i troppi francobolli che ogni giorno vengono fuori nel mondo”.