Nelle dettagliatissime cronache di Mario Cobianchi (“Pionieri dell’aviazione in Italia 1908-1914”), Giuseppe Nosari compare già nel 1911, definito come primo allievo aviatore in occasione di una “tre giorni” di volo, aperta il 16 aprile a Bergamo. Il 4 luglio dell’anno seguente diventa pilota del biplano “Savary”. Stabilendo il primato nazionale di altezza con passeggero, in un’esperienza svoltasi sopra Torino durata un’ora e venti, attraverso la quale raggiunse quota 1.200 metri. Il 30 agosto un altro riscontro di successo: compie il tratto Mirafiori-Venaria portando a bordo due persone. Nel 1913, cento anni fa, l’ultima citazione, quella fatale: aveva sistemato un vecchio monoplano e intendeva collaudarlo. Soltanto che nella prova, tenutasi il 3 febbraio ancora partendo dal campo di Mirafiori, precipita, restando schiacciato mortalmente sotto i rottami. Domani il paese dov’era nato il 21 luglio 1883, Gandino (Bergamo), lo ricorderà con due annulli ed una mostra voluti dal Gruppo filatelico Valgandino. Le obliterazioni verranno impiegate dalle ore 15 alle 19 presso la sala “Ferrari” di piazza Vittorio Veneto.
Gandino ricorda Giuseppe Nosari
29 Nov 2013 16:06 - NEWS FROM ITALY
Fu un pioniere dell’aviazione italiana; nato nel paese della Bergamasca, morì a Torino durante una prova cento anni fa, il 3 febbraio 1913