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editor Fabio Bonacina

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L’opera di Mimmo Paladino -annota il sindaco di Lampedusa, Salvatore Martello- evoca le persone che hanno attraversato le acque, fuggendo dal loro Paese in cerca di una vita migliore

Un francobollo difficile da capire, quello emesso oggi. Certo, vi è il titolo dell’opera, “Lampedusa porta d’Europa”, ma per comprenderne davvero il significato occorre rivolgersi ad altre fonti. Invece, una carta valore dovrebbe farsi capire da sé, immediatamente. Persino il nome dell’artista, “M.Paladino”, è cacciato in fondo come se fosse il coautore, insieme a “G.Ieluzzo”, della vignetta.

A spiegare qualcosa di più è il testo sottoscritto dal ministero allo Sviluppo economico: l’opera è di Mimmo Paladino, un monumento alla memoria dei migranti che hanno perso la vita in mare; è stato inaugurato il 28 giugno 2008.

Più esplicito è il sindaco, Salvatore Martello, cui è stato affidato il bollettino illustrativo. La struttura è in ceramica refrattaria e ferro zincato; si erge per quasi cinque metri di altezza. È stata donata dall’associazione Amani e Arnoldo Mosca Mondadori. Collocata nel punto più a Sud dell’isola -e dunque nel punto più a Sud d’Europa- “ti proietta all’interno di uno spazio dal quale, guardando il Mediterraneo, riesci a vedere anche ciò che i tuoi occhi non hanno mai visto. Vedi tutte quelle persone che nel corso degli anni hanno traversato quelle acque, fuggendo dal loro Paese in cerca di una vita migliore. Vedi i barconi carichi di speranza che stanno per arrivare sulle coste dell’isola, ma vedi anche i barconi che invece non ce l’hanno fatta e che in quel mare sono andati a fondo, portandosi via il loro carico di vite umane che ha smesso di sperare proprio quando ormai mancava poco all’arrivo”.

Dal punto di vista tecnico, si tratta di un “B”, utile per gli invii ordinari nazionali di primo porto che, tariffario alla mano, ora richiedono 1,10 euro. Autoadesivo, appartiene alla serie “Il senso civico”; è raccolto in fogli da quarantacinque esemplari, mentre la tiratura conta su un milione di pezzi. Vi hanno lavorato, appunto, Gaetano Ieluzzo e Mimmo Paladino. L’annullo del primo giorno è stato appoggiato all’ufficio postale dell’isola in provincia di Agrigento.

La vignetta, questa volta, non basta
La vignetta, questa volta, non basta



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