Ormai è noto: il francobollo per “Fiume - Terra orientale già italiana” uscirà il 10 dicembre, un’altra data non scelta a caso. Il 10 dicembre 1948, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite approvò e proclamò la “Dichiarazione universale dei diritti umani”. In ricordo di questo atto, ogni anno viene celebrata la “Giornata internazionale dei diritti umani”.
Adesso, però, l’attenzione è concentrata su quanto accaduto finora. Il divieto di vendita, rivelato improvvisamente ieri mattina, non dappertutto è stato rispettato (in qualche caso, come a Padova, è entrata in azione la Polizia postale), e già poche ore dopo le ipotesi si accavallavano. Ancora nel pomeriggio, quasi in serata, era possibile acquistare il francobollo, a condizione di rivolgersi nei piccoli uffici postali.
Ed è quello che ha fatto, ad esempio, il vicepresidente della Associazione filatelia italiana specializzata, il quarantottenne Luciano Garagnani. “Quando ho scoperto la vicenda della sospensione -ammette a «Vaccari news»- ho voluto provare a fare una ricerca: nel passato numerose volte ho girato per uffici e tabaccherie, cercando varietà. Ho quindi affinato una certa... tecnica”.
“Era tardi -prosegue- ma qualche risultato l’ho raggiunto. Attorno alle 17.30 di ieri mi sono presentato in un ufficio della provincia di Bologna, che ha appena due sportelli: ho chiesto e, senza problemi, l’impiegato mi ha dato un blocco di trenta pezzi. Sapendo che poteva averne due fogli interi, ho chiesto gli altri, ma mi ha risposto che li aveva venduti al mattino ad una persona per affrancare delle lettere”.
“Forte del risultato, alle 18 ho raggiunto l’ufficio di Casalecchio di Reno, dove ho mostrato gli esemplari acquistati in precedenza e ho chiesto se ne avevano altri. In questo caso, il risultato è stato diverso: lo sportellista è andato verso la cassaforte, ha domandato ad un collega se avesse potuto prenderli in carico, poi è intervenuta una terza persona che ha bloccato tutto, dicendo che non poteva venderli”.
“Ho fatto un ultimo tentativo all’aeroporto, ma ormai, complici la pioggia ed il traffico, sono arrivato troppo tardi, dopo le 18.30, e l’ufficio era già chiuso. Sono però convinto che chi si è messo in movimento nel primo mattino abbia potuto comprarne altri”.