Prima o poi, i nodi vengono al pettine. E per un altro francobollo di Algeri, dopo oltre quattro anni di ricerche, sono state individuate le fonti iconografiche impiegate, che non c'entrano troppo con l’argomento veicolato dalla carta valore.
Quest’ultima uscì il 10 febbraio 2010 per ricordare le vittime degli esperimenti nucleari effettuati tra il 1961 ed il 1966 nel Paese nordafricano dai francesi. Realizzata da Sid Ahmed Bentounès, venne messa in vendita a 15,00 dinari.
“Gli scienziati lo sanno”, spiega il giornalista Med Achour Ali Ahmed a “Vaccari news”. “Il «fungo» provocato dall’esplosione atomica rappresenta una firma specifica, diversa per ogni bomba. Quella mostrata nella vignetta non ha alcun rapporto con il soggetto dell’emissione… Concerne un test atmosferico registrato nel Nevada, dagli Stati Uniti, il 18 aprile 1953”. Ed è lo stesso per la scena sulla busta primo giorno ufficiale: riprende una foto dell’agenzia svizzera Keystone, che testimonia un esperimento ordinato sì da Parigi, ma svolto lungo il 1971 nell’atollo di Moruroa, in Polinesia.
E ce n’è anche per il ritratto della persona citata nel dentello: è preso dalla copertina del numero 315 della rivista “Historia magazine” (21 maggio 1973, Éditions Jules Tallandier). In questo caso, comunque, perlomeno riguarda l’Algeria!