I tricicli elettrici? I primi impieghi da parte di Poste italiane sono stati fissati a Bologna e Roma, così da ottenere delle esperienze volte a confrontare tali mezzi con quelli già in uso, come moto e “free duck”. I paragoni vengono svolti a proposito di sicurezza, ergonomia, effettiva capacità di carico, ma anche manovrabilità, alimentazione, comportamento in salita, assistenza. In questa prima fase ne sono provati quindici, alla fine provenienti da tre aziende: l’elvetica Kyburz (è stato individuato il modello “Dxp4.1”), la francese Ligier (“Pulse”), la spagnola Scutum (“Silence”). Tutti possono essere guidati con patente da motorino o superiore, sono monoposto e possiedono la “scatola nera”; secondo il tipo, trasportano materiali per un massimo compreso tra i 55 ed i 126 chili e contano su un’autonomia fra i 50 ed i 75 chilometri. Entro qualche settimana il numero dovrebbe superare quota trecento esemplari, destinati a numerose città. E poi aumentare ancora. Da tempo l’azienda sta lavorando a questa alternativa, secondo le attese più sicura rispetto agli scooter, più spaziosa per i pacchi (ma senza perdere in agilità) e meno inquinante (caratteristica utile, in particolare, nelle aree a traffico limitato).
I tricicli a Bologna e Roma
06 Dic 2018 17:45 - NEWS FROM ITALY
Le due città devono sperimentare i nuovi mezzi di Poste italiane, considerati più sicuri rispetto alle moto, più capaci e, in quanto elettrici, senza vincoli nelle zone a traffico limitato