“Montepulciano e la Città Eterna - Paesaggi e vedute dall’estetica del grand tour alla metà del XX secolo”. S’intitola così la mostra che il Museo civico pinacoteca Crociani, nella cittadina in provincia di Siena, sta offrendo al pubblico (e lo farà fino al 7 ottobre).
Voluta dal Comune e curata da Roberto Longi, pone a confronto due luoghi, nell’immagine che di essi hanno trasmesso protagonisti e comprimari degli itinerari lungo la Penisola. L’ambito temporale indagato è prevalentemente quello dell’Ottocento, dai suoi albori sino al trasbordare nell’epoca successiva, ultimo, grande periodo del fenomeno che aveva avuto, soprattutto nel Settecento, uno dei momenti epici.
Gli oltre cento oli, disegni, acquerelli, incisioni selezionati propongono vedute urbane o dell’ambiente agreste circostante; talvolta non mancano carrozze ed altre modalità di trasporto. Se per alcuni lavori a prevalere è l’interesse documentario, molti altri spiccano pure per il livello artistico. Tra gli autori, Salomon Corrodi, Juan Gimenez Martin, Carlo Labruzzi, Karl Lindemann-Frommel, Michelangelo Pacetti, Luigi Petrassi, Samuel Prout, Ettore Roesler Franz, Ranieri Rossi, Giulio Aristide Sartorio.
Accanto, il visitatore trova i materiali che, condotti dal servitore, accompagnavano il “tourista” nel suo percorso. Testimonianze di un’epoca e di uno stile di vita: dallo scrittoio da viaggio ai calamai portatili, dalle farmacie, indispensabili in tempi di malaria, agli utensili per organizzare, strada facendo, uno spuntino. Il viaggiatore nobile doveva essere perfetto in ogni occasione, ed ecco allora lo stira cravatte, gli astucci per i gioielli e il porta fragranze, il pesa sterline, le piccole scacchiere. Poi bussole e compassi, senza trascurare gli immancabili bastoni, che all’occorrenza potevano trasformarsi in un’efficace arma da difesa o preservare una riserva segreta di liquore.
L’ultima sezione documenta gli strumenti da lavoro: le scatole per i colori ad olio e quelle per gli acquerelli, le tavolozze, i materiali delle tecniche grafiche, gli album da disegno, le cartelle dove conservare le opere.
Che il grand tour venisse programmato con molta cognizione di causa lo confermano le edizioni del “Baedeker’s central Italy”, con tanto di piante, e le molte, diversissime “guide” che recano anche firme illustri, come quelle di Charles Dickens o di Johann Wolfgang von Goethe.