A bocce ferme, ed esaminate tutte le singole aggiudicazioni, è il momento del bilancio definitivo, dopo l’asta registrata il 12 aprile. “Nonostante la situazione generale -commenta il presidente della società, Paolo Vaccari- possiamo ritenerci soddisfatti e ringraziamo tutti coloro che hanno partecipato. Già sabato, tra le prenotazioni a distanza, quelle telefoniche ed i rilanci dei presenti, era stato aggiudicato il 70% dei 2.044 lotti che ci sono stati affidati. Gli altri resteranno disponibili alla base più le spese di spedizione, ma da questa mattina numerosi clienti hanno richiesto parte di quanto avanzato, e la lista delle disponibilità si sta assottigliando rapidamente. Ecco perché consigliamo -per chi aveva adocchiato qualcosa- di fare i controlli al più presto ed eventualmente di contattarci”.
Quanto alla filatelia, è passato di mano il 66% delle voci (il 41% in sala, il 47% considerando gli importi), con un incremento sul prezzo base del 31% ed una vendita ogni 16 secondi. La letteratura, invece, ha avuto un esito del 73% (il 27% dal vivo, il 28% come valore), con crescite del 62% rispetto alle stime; molti titoli sono stati assegnati a clienti stranieri, in Europa ma persino in Giappone, in India (numerosi i volumi sulla filatelia locale presenti) e negli Stati Uniti, a conferma dell’interesse sovranazionale della biblioteca messa insieme da Vito Salierno.
Complessivamente la vendita è durata 7 ore.
“Relativamente ai prezzi -conclude Paolo Vaccari- a volte il collezionista si chiede: «perché il tal francobollo che di catalogo (Sassone o Unificato) è quotato 1.200 euro, in asta, di buona o ottima qualità, non ha superato, incluso i diritti, i 480?». Il motivo è molto semplice: il mercato (domanda ed offerta), pertanto anche le vendite all’asta, fa il prezzo di quel momento, mentre i cataloghi spesso tengono in considerazione l’eventuale sconto che il venditore potrà o vorrà fare all’acquirente”.