Dopo l’idea (naufragata) di utilizzare nel 2015 la zona a sostegno dell’Expo e gli annunci di bonifica se non di abbattimento completo, ora dovrebbe essere la volta buona. La notizia riguarda il complesso di piazzale Lugano a Milano, un tempo tra le strutture postali più importanti della città ma abbandonato dal 2000. Tanto che più di una volta il Comune si è speso per la sua messa in sicurezza.
Adesso sono partite le attività propedeutiche, mentre si sta definendo il progetto di riqualificazione e ricucitura territoriale. “È una notizia -ha commentato l’assessore all’urbanistica, Pierfrancesco Maran- che il quartiere aspettava da anni e per cui l’Amministrazione ha dialogato lungamente con la proprietà”, cioè Europa gestioni immobiliari (gruppo Poste italiane). “Non appena possibile racconteremo insieme alla città il progetto che rigenererà un’area oggi problematica ma dalle grandi potenzialità”.
Il piano per lo smantellamento dell’edificio -si legge all’ingresso del cantiere- è stato affidato alla ditta Corbellini di Segrate (Milano), mentre la parte esecutiva è in capo alla romana Tecnocalor.
Sullo stesso pannello -fatto inconsueto- compare una nota d’antan, risalente al 20 gennaio 1965. “Con deferente ossequio” a sua eccellenza l’onorevole avvocato Carlo Russo ministro delle Poste e delle telecomunicazioni, le industrie maggiormente impegnate alla realizzazione dello stabilimento smistamento pacchi - scalo Farini “sono liete di illustrare alcune note caratteristiche del nuovo complesso dedicando la presente pubblicazione” ai signori dirigenti del medesimo dicastero, citando in particolare il direttore generale Aurelio Ponsiglione, il direttore centrale movimento e trasporti Achille Severino, il direttore centrale lavori e impianti tecnologici Mario Borgia, il direttore provinciale di Milano Giuseppe Gatto, il direttore dell’ufficio lavori di Milano Silvestro Gentile.