Sono ventuno i titoli che il Vaticano emetterà lungo il 2019. I primi sei arriveranno l’11 febbraio. Riguardano Patti lateranensi e fondazione dello Stato nel novantesimo anniversario (1,10 euro autoadesivo congiunto con l’Italia, 1,10 e 1,15 in minifoglio da due serie, 8,40 in filato di poliestere e metallo); la “XXXIV Giornata mondiale della gioventù” (il 2,60 giungerà a cose fatte); l’Eparchia di Lungro degli italo-albanesi nel centenario (2,40 in foglietto); la busta (3,00); il settimo anno del Pontificato di Francesco (1,10, 1,15, 2,40, 3,00); la Pasqua (1,10). Quest’ultima voce è tirata in un massimo di centomila pezzi predisposti in fogli da dieci; l’immagine propone l’opera realizzata nel 1593 da Perino Cesarei “Cristo risorto”, conservata a Spoleto (Perugia) presso l’oratorio della Resurrezione.
Diverse le altre congiunte: ancora una -ma si sapeva- con l’Italia per l’ospedale pediatrico “Bambino Gesù” nel centocinquantesimo, con la Polonia e con Israele rispettivamente nel centesimo e nel venticinquesimo delle relazioni diplomatiche. Citano ancora il pontefice i viaggi compiuti nel 2018 ed il mezzo secolo dalla sua ordinazione sacerdotale.
Ancora, ecco la cappella Sistina nel venticinquesimo dal completamento del restauro, il Circolo San Pietro (centocinquantesimo dalla fondazione), le morti del presbitero Giuseppe Diana (venticinquesimo; sarà citato anche dal Bel Paese), di san Giovanni Battista de La Salle (trecentesimo), del pittore Rembrandt Harmenszoon van Rijn (trecentocinquantesimo), dell’artista e scienziato Leonardo da Vinci (cinquecentesimo).
Non mancano PostEurop, Natale, cartoline ed aerogramma, queste ultime voci non ancora dettagliate.
Testo integrato il 28 gennaio 2019.