“I filatelisti apprenderanno col più vivo rammarico, come la più grande collezione di francobolli sia stata legata ad una istituzione germanica”. Il riferimento era al tesoro lasciato da Philip Ferrari de La Renotière, morto a Losanna il 20 maggio 1917. Il trafiletto compare sul “Bollettino filatelico” di cento anni fa e a sua volta cita il “Daily telegraph” del 12 gennaio 1918. Quest’ultimo valutava il lascito in 400mila sterline. Per comprendere la frase occorre ricordare il contesto: in quel momento la Prima guerra mondiale divideva il Vecchio continente e la Germania rappresentava il nemico per eccellenza. Il defunto -prosegue nella nota tradotta il periodico diretto da Roberto Palmieri- “aveva speso sessant’anni e parecchi milioni di franchi per formare quella famosa collezione”. Poiché “aveva lungamente vissuto a Parigi, si era sicuri che… sarebbe rimasta a qualche istituto francese; invece è stata lasciata al Museo postale imperiale di Berlino”. La raccolta, “che comprende circa 200.000 esemplari, si trova tuttora in Francia; ma vi saranno delle difficoltà perché il Museo postale di Berlino ne venga in possesso, e certamente non sarà possibile asportarla dalla Francia se non dopo la guerra”. Le cose sarebbero finite diversamente: al termine del conflitto, Parigi bloccò il materiale disperdendolo in diverse aste e considerando il ricavo quale contributo per riparare i danni di guerra.
Il testamento violato del filatelista
19 Gen 2018 00:52 - NEWSPAPERS, MAGAZINES AND SITES
Rivelata cento anni fa la scelta di Philip Ferrari de La Renotière circa la sua famosa collezione. Ma le cose andarono diversamente