Sono gli anni in cui il Medio Evo, poco a poco, sboccia nella modernità, più tardi formalizzata nel mitico 1492. Genova, raccontata con occhi innamorati, e Costantinopoli, Barcellona, Aigues-Mortes costituiscono le quinte mediterranee entro le quali -anticipa il docente di Diritto delle assicurazioni marittime all’Università del capoluogo ligure Alfredo Dani- volteggiano i personaggi del romanzo di Pier Guido Quartero “La lettera perduta - Storie di marinai e banchieri nella Genova del Medio Evo” (176 pagine, 12,00 euro, Liberodiscrivere edizioni).
Protagonisti veri, semiveri o inventati, in un teatrino (era appena terminata un’epidemia di peste e, si dice, in simili casi il morale dei mortali si fa euforico) dove, qualunque cosa accada, mai si perde l’occasione per una mangiata (o per soddisfare altri sensi, il cessato timore della malattia, si sa, li acuisce tutti…). È il periodo in cui nasce l’assicurazione ed essa comincia la sua strada come assicurazione marittima. Ma sono anche i tempi in cui la Chiesa fulmina l’usura, evangelicamente intesa. Tra un colpo di scena e l’altro, le figure alla ribalta conducono, arzille, all’epilogo, che viene propiziato dalla (ri)comparsa della lettera che dà il titolo al libro.
Il volume verrà presentato domani alle ore 19 presso il ristorante “Duchessa” a palazzo Rosso (via Garibaldi 18), naturalmente nella città della Lanterna. Parteciperanno, oltre all’autore e ad Alfredo Dani, la giornalista Laura Gugliemi e l’editore Antonello Cassan.