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editor Fabio Bonacina

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Si chiama Npmail la formula volta ad aiutare le onlus nell’abbattere i costi postali per comunicare con soci e sostenitori

L'iniziativa è del gruppo Intesa San Paolo
L'iniziativa è del gruppo Intesa San Paolo

Spedire a costi contenuti. È l’obiettivo di Npmail, la piattaforma per i servizi di spedizione rivolta alle organizzazioni no-profit, messa a punto da Intesa San Paolo attraverso la Fondazione per l’innovazione del terzo settore ed in collegamento con il settimanale “Vita” e l’Unione stampa periodica italiana. Per tali realtà -viene spiegato- i mailing sono il principale strumento di raccolta fondi: 750 milioni l’anno, circa una volta e mezzo quanto ricavato con il cinque per mille. A livello quantitativo si tratta di quasi 500 milioni di plichi diffusi ogni dodici mesi, tra direct mailing (390 milioni) e copie di periodici (75).

Il 31 marzo del 2010 un brusco aumento delle tariffe postali (fino al 600%) ha reso tutto molto più oneroso. Da allora gli oneri hanno oscillato in modo significativo, impedendo alle onlus di programmare le campagne di raccolta fondi. Npmail offre il supporto: una media di 0,31 euro a pezzo, comprensivo di stampa e inoltro, a partire da 100mila oggetti annuali. Si tratta di una rielaborazione del sistema messo a punto dallo spesso gruppo bancario per i propri 150 milioni di comunicazioni annue, che permette il recupero di lavoro interno e di denaro sugli invii errati, insieme ad un affinamento degli indirizzari. Nella fase sperimentale, dodici organizzazioni pilota hanno spedito 20 milioni di pezzi con risparmi complessivi per 2 milioni di euro. I relativi pagamenti sono effettuati su un conto aperto presso Banca prossima, appartenente allo stesso network e dedita al mondo no-profit laico e religioso.

La piattaforma postale, cui se ne aggiunge un’altra, Npbuy, concernente gli acquisti, si inserisce in un progetto più ampio, che prevede interventi per la consulenza, la logistica, l’immobiliare, la sanità e il welfare.

Il terzo settore è uno dei comparti chiave dell’economia italiana: un universo composto da 250mila organizzazioni che danno lavoro a 750mila operatori retribuiti. È il più grande per numero di addetti dopo l’istruzione pubblica, e diventa il maggiore in assoluto se si considerano i 5 milioni di volontari che vi prestano servizio. Le attività aiutano quotidianamente 30 milioni di cittadini e generano un valore pari a 45 miliardi di euro.

I donatori sono un patrimonio prezioso: in Italia risultano 25 milioni, pari al 52% della popolazione maggiore di 15 anni. Il 60% fa almeno un versamento l’anno; l’interlocutore medio è in prevalenza donna, ha oltre 45 anni, risiede in centri medio-grandi e ha titolo di studio superiore. Statisticamente elargisce 180,00 euro ogni dodici mesi ed è fedele all’organizzazione di riferimento. Per contro il donatore saltuario -quello che versa almeno una volta ogni lustro- riconosce 48,00 euro l’anno e in genere cambia destinatario ad ogni offerta.




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