Da dieci anni c’è l’euro, perlomeno come moneta contabile, perché nelle tasche sarebbe arrivato solo agli inizi del 2002. Lo ricorda la Slovenia, che in realtà ha accantonato il tallero appena due anni fa, l’1 gennaio 2007. La carta valore, dal costo di 45 centesimi, esce oggi, dando il via alle celebrazioni attese da Capodanno in poi. Non a caso, anche il Belgio ha varato un omaggio dentellato di classe “1”, in vendita dal 19 gennaio.
Gli esemplari si aggiungono alle cerimonie, effettuate nei mesi scorsi, per il decennio della Banca centrale europea e di Eurosistema, la struttura comprendente, accanto alla Bce, le Banche centrali nazionali degli Stati che hanno aderito all’euro.
Nel frattempo, complici le tempeste finanziarie delle ultime settimane ed il panorama fosco che -a detta degli esperti- graverà ancora nel prossimo futuro, l’Europa del Nord (in particolare Danimarca, Svezia e addirittura Regno Unito) riflette ancora una volta sull’opportunità di abbandonare le divise nazionali per quella unica, rivelatasi più adatta a sostenere la crisi.