Anche per la visita di papa Francesco in Perù è il momento del bilancio, perlomeno postale. Il Paese che l’ha ospitato dal 18 gennaio a ieri (oggi il ritorno in Italia) non ha fatto mancare il proprio contributo, organizzato in due iniziative.
Risalgono al 29 novembre. Una è il foglietto contenente quattro francobolli diversi da 4,00 soles ciascuno. Citano rispettivamente l’emblema dell’esperienza già parzialmente ripreso nell’annullo vaticano (contiene la carta del Paese, il viso del pontefice, il motto “Uniti dalla speranza”, due mani aperte) e -impiegando foto di repertorio- le tre tappe programmate, a Puerto Maldonado, Trujillo e Lima. Sul bordo è ripresa la medesima composizione adottata per la prima carta valore.
Più originale è la seconda attività. Consiste in due cartoline che raffigurano altrettante istantanee, una sviluppata in orizzontale e una in verticale, di Jorge Mario Bergoglio; costo: 1,50 unità al pezzo. L’invito era (ed è): spedirgli un messaggio, un saluto o una richiesta di benedizione, affrancando il plico con uno dei dentelli emessi e indirizzandolo alla casella 11-056 dell’operatore postale, ossia Serpost. Il materiale raccolto verrà consegnato alla Conferenza episcopale, che poi lo inoltrerà al destinatario. In alternativa si può scrivere a parenti ed amici, oppure tenere per ricordo.
Non è finita: fino al 31 marzo, il Museo postal y filatélico di Lima propone la mostra di francobolli “De Pedro a Francisco. Unidos por la esperanza”.