Timori di razionalizzazioni e chiusure? Ed il presidente della Regione Molise, Michele Iorio, si reca a Roma per incontrare direttamente l’amministratore delegato Massimo Sarmi. La riunione si è svolta ieri, così da rappresentare “le problematiche che potrebbero essere determinate dall’attuazione di un piano di riorganizzazione di Poste italiane che non tenesse conto delle caratteristiche territoriali e demografiche”.
Gli uffici postali ed il personale che vi opera -ha detto Michele Iorio- “svolgono un ruolo importante non solo nella fornitura di servizi sostanziali ai cittadini, ma anche come elemento di presidio e di valorizzazione di ciascuna comunità e realtà locale. Ogni ipotesi di riduzione di questa presenza rappresenterebbe un danno enorme per la nostra regione che con Poste italiane vanta un «antico» e positivo rapporto”.
Il presidente, quindi, ha evidenziato all’ad le caratteristiche strutturali ed organizzative dell’azienda: specifici servizi, peraltro fondamentali, non sono governati da un organismo centrale in loco, ma dipendono da Napoli, Bari e Pescara. E ciò crea problematiche di vario genere.
Massimo Sarmi -annotano ancora fonti regionali- “si è detto assolutamente disponibile ad affrontare le problematiche sollevate” nell’ambito di un apposito protocollo d’intesa. Già dai prossimi giorni cominceranno gli approfondimenti tecnici per giungere alla sottoscrizione in tempi brevi del documento.
In questa prospettiva, Michele Iorio si è impegnato a ricercare soluzioni che consentano di trovare sinergie con l’operatore, al fine di rendere più sostenibile e difendibile la presenza degli uffici postali e del loro personale in ogni centro del Molise. L’amministratore delegato ha assicurato che, sino alla firma dell’accordo, la rete locale non subirà alcuna riduzione numerica.
Secondo l’elenco degli uffici diseconomici, quelli individuati nell’area sarebbero sette. Quattro dipendono dalla filiale di Campobasso (Campomarino Lido, Castellone di Bojano, Monteverde di Bojano e Santo Stefano di Campobasso), gli altri da quella di Isernia (Castelromano d’Isernia, Cerasuolo e Guasto).