Le recenti delibere sul servizio universale postale “sono diretta conseguenza applicativa, ancorché estremamente moderata e graduale, di obblighi introdotti da una legge approvata dal Parlamento (legge di stabilità 2015). Affermazioni contrarie sono destituite di ogni fondamento e vanno iscritte alla normale dialettica del dibattito nel quale, legittimamente, albergano punti di vista, retoriche e interessi economici di diversa provenienza”. Così puntualizza il presidente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, Angelo Marcello Cardani.
Il rappresentante snocciola qualche dettaglio anche a proposito del paventato “no” della Commissione Europea. Con essa il confronto, “già avviato nelle scorse settimane informalmente, inizierà dopo la comunicazione di quanto deliberato”. Ricordando, nel medesimo tempo, che l’Agcom ha dichiarato di “essere aperta ad ogni modifica migliorativa, con spirito di leale confronto istituzionale”.
Le Autorità indipendenti, anche nel confronto con le istituzioni continentali, “devono restare estranee a strumentalizzazioni, partigianerie e protagonismi mediatici, e ricercare, nell’ambito che loro compete dell’equilibrio tra normativa europea e nazionale, la leale collaborazione tra istituzioni”.