“Un altro passo importante per i prodotti italiani di maggior successo; non penso che centoventi anni fa Pietro Gentilini, quando avviò l’azienda, potesse pensare ad un francobollo”. Così il direttore commerciale dell’area che presso Poste italiane segue la filatelia, Andrea Alfieri, ha introdotto questa mattina l’incontro di presentazione del 60 centesimi dedicato ai biscotti. Ricordando, poi, che “i francobolli raccontano una storia; attraverso i francobolli celebriamo ogni giorno storie di successo”.
“L’idea del francobollo -ha detto l’attuale presidente della società, Paolo Gentilini- ci è venuta proprio per i centoventi anni; rappresenta la punta massima delle iniziative. È la sintesi dei prodotti, con l’immagine della scatola di latta conosciuta da tutti i romani e ora anche in Italia”. Nella carrellata di documenti che ha proposto, Paolo Gentilini ha sottolineato lo spirito imprenditoriale del nonno, pur tra le difficoltà del Novecento. Non a caso, nell’archivio della azienda si conservano cartoline spedite da soldati che, dal fronte durante la Prima guerra mondiale, ringraziavano per quanto ricevuto. “Oggi -ha proseguito- non siamo più una ditta di dimensioni regionali. Il francobollo è il giusto premio per le nostre attività; chi compera i nostri prodotti sa che sono buoni e fatti sempre con la stessa ricetta”.
Il battesimo dentellato ha segnato il volgere verso la chiusura di “Romafil”.