Sono “poco meno di quaranta” le emissioni previste per il 2018, con cinque francobolli commemorativi, cinque celebrativi ed i restanti compresi nelle diverse serie tematiche.
È quanto ha annunciato poco fa il ministero allo Sviluppo economico, avviando finalmente il percorso che porterà -questa volta tramite Poste italiane- a fissare una lista con i nominali e perlomeno le prime date.
Fra i titoli che il Mise ritiene più rappresentativi figurano quelli per san Pio da Pietrelcina (è volto a commemorarne il cinquantenario della scomparsa; il personaggio già è stato ripreso con un 800 lire il 23 settembre 1998 e con un 41 centesimi il 16 giugno 2002), i bandierai degli Uffizi (sono gli sbandieratori ufficiali di Firenze, fondati quarantacinque anni fa) e Palermo capitale italiana della cultura 2018.
Al suo debutto come serie tematica (la scelta è stata rivelata ieri sera), il percorso “Le eccellenze italiane dello spettacolo” ricorderà i cantautori Mia Martini e Domenico Modugno (quest’ultimo indirettamente citato nel foglietto da 0,60 euro del 25 febbraio 2008), mentre per “Il patrimonio artistico e culturale italiano” risultano presenti, tra gli altri tributi, quelli per il teatro Eliseo di Roma (centenario dall’inaugurazione) e per lo scrittore, giornalista e umorista Giovanni Guareschi (cinquantesimo dalla morte; compare nel 60 eurocent dell’1 maggio 2008).
Per ciò che concerne “Le eccellenze del sistema produttivo ed economico”, ecco il quotidiano “Avvenire” nel cinquantenario; tra “Lo sport” campeggia un dentello rivolto al calciatore, allenatore e giornalista Vittorio Pozzo nel mezzo secolo della morte ed un altro dedicato al Football club internazionale Milano a centodieci anni dalla fondazione.
“Il senso civico” richiamerà il Reggimento corazzieri ed il Gruppo di intervento speciale dell’Arma dei carabinieri per celebrare rispettivamente il secolo e mezzo ed il quarantesimo, nonché la Comunità di sant’Egidio nel cinquantenario. Si aggiungono gli omaggi a due vittime delle organizzazioni mafiose, Peppino Impastato e a Giuseppe Puglisi, uccisi quaranta e venticinque anni fa.
Da sottolineare, almeno per ora, lo sforzo di limitare anniversari poco “tondi”. Non sembrano presenti, tuttavia, voci capaci di attirare il grande pubblico.