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editor Fabio Bonacina

27263 news from 8/3/2003

Ripreso dal Canaletto nel 1746 con grande enfasi descrittiva, l’edificio si presenta oggi fortemente danneggiato: nonostante ciò, l’associazione Valdermare porta avanti una significativa battaglia...

Un timbro impiegato tra il 1795 ed il 1797
Un timbro impiegato tra il 1795 ed il 1797

A giudicare dalla foto, il basso edificio al centro dello scatto è davvero malmesso. Un effetto accentuato nel momento in cui l’occhio si sofferma sui palazzoni che gli incombono intorno. L’immobile si trova in piazza Barche (ora piazza XXVII Ottobre 23) a Mestre, ed è conosciuto come la Posta vecchia.

“L’originaria destinazione -spiega a «Vaccari news» il presidente dell’associazione Valdemare, Stefano Zabeo (suo è, ad esempio, un articolo sull’argomento pubblicato tre anni fa da «Storia veneta»)- è indicata da antichi documenti nonché da un disegno del Canaletto risalente al XVIII secolo e poi impiegato per un dipinto”. In esso l’arrivo della diligenza è vissuto come un evento, con persone che accorrono ad accogliere il postiglione, altre che si apprestano a raggiungerli, le merci… “Due volte la settimana alla stazione arrivavano i cavallari di Asolo, Bassano, Belluno, Castelfranco, Ceneda, Conegliano, Feltre, Pordenone. Qui veniva condotta, inoltre, la corrispondenza che proveniva dall’estero”.

L’attività vi rimase fino al 1848; agli inizi nel Novecento venne creato il garage Reale, descritto come uno fra i maggiori d’Italia. Durante la Seconda guerra mondiale il complesso ospitò un distaccamento della Questura ed una bomba partigiana causò la distruzione di una parte. Non avendo intaccato la stabilità, rimase così, semi distrutto, per parecchio tempo. Fino al termine degli anni Settanta o all’inizio degli Ottanta ospitò due attività comunque legate al mondo dei trasporti: un negozio di accessori e riparazioni per biciclette e la biglietteria di una compagnia di autobus che collegava la città con Jesolo e San Dona’ di Piave.

“Ora appartiene all’Immobiliare turistica di Scorzè e versa in uno stato di precaria manutenzione, tanto è vero che, in più momenti, una trentina di sodalizi (fra cui l’Associazione per lo studio della storia postale), insieme a migliaia di cittadini, hanno chiesto che lo stabile venisse salvato e valorizzato”. Già nel 2010 il Comune si espresse per la salvaguardia dei segni storici esistenti. “Solo negli ultimi tempi -e dopo numerose pressioni, sottolinea l’esperto- la proprietà ha deciso perlomeno di ricoprire la costruzione che essa aveva scoperchiato e lasciato in balìa degli agenti atmosferici dall’aprile del 2010 al marzo del 2012. Il 23 giugno dell’anno scorso si staccò un pezzo della copertura in lamiera che, nonostante le affermazioni contrarie, non risulta esser stato ripristinato ancora”. “Negli anni abbiamo interessato anche strutture come il Fondo ambiente italiano ed il ministero dei Beni e delle attività culturali; pure la Soprintendenza segue l’evolversi della situazione. Avevamo chiesto, nel contesto del piano di recupero che riguarda parte della piazza, che si intervenisse con una perizia preliminare, onde capire l’esatta datazione e rilevare tutti gli elementi superstiti di pregio o con valore testimoniale, come davanzali e parti in pietra d’Istria, archi, mattoni antichi. Così da programmare un restauro conservativo che tuteli al massimo quanto rimasto. Ma tutto tace…”.

Un sogno nel cassetto? “Sì”, risponde Stefano Zabeo. “La destinazione ideale sarebbe riprendere lo stabile come ristorante o locanda, ma con annesso un museo della storia postale”. L’antica funzione, perlomeno nella parte dell’ospitalità, e l’allestimento per preservarne la memoria!

Mestre - La Posta vecchia tra gli immobili dell’attuale piazza XXVII Ottobre
Mestre - La Posta vecchia tra gli immobili dell’attuale piazza XXVII Ottobre



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