“Dimmi”, ovvero Diari multimediali migranti, è un progetto finanziato dalla Regione Toscana e sostenuto da una rete di partner che opera su scala nazionale nell’accoglienza, integrazione e inclusione dei migranti e per la custodia della memoria collettiva e popolare. Il “cuore” del progetto è l’omonimo concorso, aperto alle prime cento storie di vita inedite; andranno raccontate da stranieri e sottoposte, entro il 30 giugno, ad una delle strutture coinvolte ed elencate nel regolamento.
Saranno ammessi al confronto i racconti in forma scritta e quelli che si serviranno di fotografie, immagini, disegni, e-mail, lettere, cartoline, video o musica. Dovranno risultare strettamente autobiografici, cioè riferiti a se stessi. Occorre che sia mantenuta la forma originaria della narrazione e l’autenticità del linguaggio. Non saranno accolte opere romanzate, bensì testimonianze veritiere che abbiano per tema la propria esistenza. La lingua da impiegare è l’italiana; in caso di traduzione, gli originali in idiomi differenti potranno essere allegati alla domanda. Non verrà dato peso ad eventuali incertezze linguistiche e grammaticali.
Tre le categorie previste: uomini, donne e giovani fino ai diciotto anni. Ognuna avrà un vincitore: otterrà la pubblicazione dell’opera presso un editore di livello nazionale. Tutti i contributi, anche quelli che arriveranno fuori tempo massimo, verranno conservati presso l’Archivio dei diari di Pieve Santo Stefano (Arezzo). I nomi dei prescelti saranno rivelati durante la XXXIII edizione del “Premio Pieve Saverio Tutino”, previsto in settembre.