“È facile mettere in imbarazzo l’Amministrazione delle poste, suggerendo nuovi temi per le emissioni”. Esordiva così una nota pubblicata dalla rivista “Filatelia” nel numero datato 25 dicembre 1967, mezzo secolo fa esatto oggi. La pagina, firmata da Mario Materassi, cita la serie sottoscritta il 14 dicembre 1959 dal Vaticano in vista del Natale, proponendo in particolare il 15 lire con un’opera di Raffaello Sanzio, peraltro la stessa immagine presente negli altri valori, da 25 e 60.
Scelta non a caso. Pur sapendo -prosegue il riquadro- “che i responsabili delle nuove emissioni saranno sommersi da pro-memoria e suggerimenti”, avanza la proposta, diretta al ministro Giovanni Spagnolli. Il tema collegato alla nascita di Gesù -vi si legge- potrà trovare “una buona accoglienza in via del Seminario (allora, in quella centralissima strada di Roma aveva sede il dicastero delle Poste e delle telecomunicazioni, ndr), tenendo conto che moltissimi Paesi hanno già dedicato a questo tema serie commemorative e che l’Italia, centro della Cristianità, è anche la patria del presepe”, alludendo a quello di Greccio (Rieti), voluto da san Francesco.
L’idea sarebbe stata adottata -e mantenuta nel tempo fino ad oggi- tre anni dopo, quando, era il 12 dicembre 1970, sarebbero giunti due francobolli con altrettanti dipinti. Sono il 25 lire con la Vergine adorante il Bambino di Filippo Lippi ed il 150 lire aereo per l’opera riguardante la visita dei magi di Gentile da Fabriano. Negli ultimi tempi il titolo è stato inquadrato nel modulo tematico “Le ricorrenze”, che con le nuove linee guida rivelate settimana scorsa è ritornato ad essere “Le festività”.