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editor Fabio Bonacina

27235 news from 8/3/2003

Il Consiglio federale della Svizzera ha respinto l’ipotesi di renderne gratuito l’invio. Ogni Comune che adotta il sistema decide se pre affrancare le buste o far pagare la tassa all’elettore

Si può votare per posta, ma il francobollo -se non diversamente previsto- resta a carico del cittadino. L’ha deciso il Consiglio federale della Svizzera, che non intende assumersi le relative spese.

Il chiarimento à giunto dopo una mozione sottoscritta dalla rappresentante del Gruppo dell’unione democratica di centro Yvette Estermann. Aveva chiesto che, in occasione degli scrutini federali, la Posta si assumesse, in qualità di azienda della Confederazione, i costi di spedizione derivanti dal voto per corrispondenza. Citando l’impatto positivo emerso dalla ricerca dell’Università di Friburgo, secondo la quale davanti ad un plico già affrancato l’elettore si mostrerebbe più propenso ad esprimersi (nei centri del Bernese che utilizzano plichi preaffrancati il tasso di partecipazione alle urne supera del due per cento quello delle altre località).

Il Consiglio federale, tuttavia, ha risposto picche. Oggi il voto per corrispondenza avviene senza spese di porto per scelta di circa un terzo dei Cantoni, più alcuni Comuni presenti in altri. Questi hanno deciso di farsi carico delle spese di spedizione senza l’intervento della Confederazione o senza che quest’ultima se ne assumesse gli oneri. È corretto che essi “sopportino i costi che incorrono e disciplinino la questione del finanziamento, dato che decidono anche le modalità concrete del voto per corrispondenza”. Il Consiglio federale -viene aggiunto- è pronto ad informare in merito allo studio scientifico menzionato e agli effetti positivi dell’esenzione dal porto sulla partecipazione al voto. Non bisogna dimenticare, però, che tutti gli aventi diritto possono deporre personalmente il loro suffragio nell’urna la domenica dello scrutinio o nei giorni precedenti.

Lo stesso organo, inoltre, si impegna per l’introduzione e l’estensione del voto elettronico. A suo avviso, occorre sostenere prioritariamente questo ulteriore canale, invece di promuovere quello per corrispondenza.

La decisione di far pagare o meno l’invio via posta delle schede elettorali resta locale; non deve gravare sull’operatore
La decisione di far pagare o meno l’invio via posta delle schede elettorali resta locale; non deve gravare sull’operatore



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