Anche i francobolli d’artista possono avere un loro punto di riferimento editoriale. Nel caso in esame, quelli realizzati a partire dal 1998 e fino al 2013 da Mauro Molinari. Sono una sessantina e figurano nella guida “I messaggeri”, 78 pagine con immagini a colori liberamente consultabili sulla piattaforma Issuu.
Naturalmente, non si tratta di cartevalori postali vere; risultano creazioni grafiche di coloro che orbitano preferibilmente nel mondo della mail art, della poesia visiva e più in generale della cosiddetta arte concettuale. Insomma, sono proposte che -annota l’esperto Giovanni Bonanno nell’introduzione- “ricordano e reinterpretano in maniera originale” le produzioni ufficiali.
Andando nello specifico, per l’autore lavorare su pochissimi centimetri quadrati “non è un semplice cambiamento di formato e di funzione, stimolato dalle sollecitazioni dei temi trattati”, perché nel corso del tempo ha cercato sempre di “sperimentare visioni e immagini che indubbiamente, poi, si ritrovano presenti anche nelle opere pittoriche. Pertanto, i suoi «francobolli» non devono essere intesi come semplici elaborazioni ludiche alternative… ma ricerca «a tutto campo» in vista di un approfondimento da convogliare come esperienza anche nella pittura. Praticamente «un laboratorio d’idee»”.
Tale approccio lo vede impegnato a svelare oscuri misteri e strani sortilegi, con una “verve” tutta immaginativa e visionaria. Non è un caso se impiega il termine “messaggeri”, ovvero profeti che condividono l’oscurità e il mistero delle cose per divenire portatori di conoscenza, di luce e di verità.