Era l’11 febbraio 1929. Attraverso la firma dei Patti lateranensi (Trattato e Concordato), si chiuse una fase complessa nelle relazioni con la Santa Sede e venne sancita la definitiva composizione della cosiddetta “questione romana”, realizzando la conciliazione tra Stato e Chiesa. Al punto che la sala dove sono stati sottoscritti i documenti, all’interno del palazzo del Laterano, prese il nome di “sala della Conciliazione”. Essa -annota ancora l’ambasciatore Pietro Sebastiani nel bollettino illustrativo- è raffigurata nel francobollo emesso oggi, in congiunta con il Vaticano. Nel 2019 ricorre altresì il trentacinquesimo anniversario dell’accordo di modifica del Concordato, avvenuta nel 1984, che ne ha attualizzato la disciplina, adattandola al regime repubblicano per l’Italia e alla fase post-conciliare per l’interlocutrice. Il dentello, un “B”, è in vendita a 1,10 euro, utile per spedire cartoline e lettere ordinarie domestiche di primo porto; risulta autoadesivo, organizzato in fogli da ventotto per un totale di seicentomila esemplari. L’annullo speciale è stato appoggiato allo spazio filatelia di Roma, quello in piazza San Silvestro 20.
Novant’anni fa i Patti lateranensi
11 Feb 2019 17:46 - ITALIAN ISSUES
Oggi il francobollo italiano (ma anche l’articolata serie vaticana). Si tratta di un “B” autoadesivo; prezzo di vendita attuale: 1,10 euro