Quando, l’1 marzo scorso, l’amministratore Massimo Sarmi, alla conferenza stampa per il francobollo dedicato alle pari opportunità, aveva parlato del traffico postale, la ministro per i Diritti e le pari opportunità, Barbara Pollastrini, si era sinceramente stupita dei numeri. Numeri oggi confermati in forma ufficiale: l’anno scorso Poste italiane ha trattato circa 7,3 miliardi di pezzi. È questo uno dei dati contenuti nella sintesi che presenta il bilancio 2006 del gruppo. Con riguardo -precisa il comunicato- ai risultati di Poste italiane spa, “la crescita è trainata dai maggiori ricavi da mercato della corrispondenza, in crescita del 2,6% (+95,5 milioni rispetto al 2005), determinata dall’introduzione del prodotto posta massiva dedicato alla clientela business e, in misura marginale, anche dagli effetti della manovra tariffaria del maggio 2006. In particolare, l’azienda ha raggiunto gli obiettivi prefissati di qualità (88% delle consegne in j+1, ovvero entro le 24 h dal giorno di spedizione) propri della posta prioritaria, su volumi di corrispondenza di gran lunga maggiori a causa della sostituzione del prodotto della posta ordinaria”. Gli investimenti ammontano a 556 milioni, la metà dei quali concentrati sulla tecnologia. Dei 518 milioni impegnati dalla capogruppo, il 48% è stato utilizzato per l’information & communication technology (Ict), il 31% per il miglioramento della catena logistica e il restante 21% per le attività di riconfigurazione, ammodernamento e riqualificazione degli uffici. Il ricavo alla voce filatelia passa da 118,5 a 130,2 milioni (+9,8).
Oltre 7 miliardi di pezzi. Ma gli aumenti tariffari hanno inciso “in misura marginale”
26 Mar 2007 17:53 - NEWS FROM ITALY