Francobollo (da 1,00 euro, tariffa per la lettera ordinaria di primo porto diretta in Europa o nel Mediterraneo) e cartolina (da 2,30, valida per Africa, America ed Asia) in onore di Massimiliano Maria Kolbe, morto settantacinque anni fa ad Auschwitz. L’omaggio, fissato dal Vaticano, giungerà con il gruppo di emissioni definito per il 13 settembre.
L’uomo nasce a Zduńska Wola, in Polonia, l’8 gennaio 1894; dopo due anni dall’ingresso in seminario comincia il noviziato nell’Ordine francescano con il nome di fra Massimiliano. “La sua vita -ricordano dall’Ufficio filatelico e numismatico- è subito un’attiva testimonianza del piano salvifico di Dio verso l’intero creato attraverso la mediazione della Vergine Maria”. Istituisce la Milizia di Maria Immacolata. Deportato nel maggio del 1941, “continua a manifestare la sua profonda fede offrendo conforto e infondendo speranza”. Si sostituisce ad un altro recluso condannato ed è ucciso il 14 agosto 1941. Nel 1982 viene proclamato santo e martire da Giovanni Paolo II.
Il dentello, opera di Marco Ventura, è tirato in centocinquantamila esemplari (i fogli sono da dieci); ritrae il protagonista mentre “predica la forza redentrice dell’amore a persone di vari ceti sociali”, tra cui un deportato ed un soldato, “allargando il suo mantello come ad offrire riparo e consolazione”. La palma presente nello sfondo rappresenta il simbolo cristiano del sacrificio, perché fiorisce proprio quando sembra stia appassendo, come i testimoni della fede che rinunciano alla vita per trovare nel paradiso la ricompensa. “Solo l’amore crea”, riprodotta nel cartiglio, è la frase che gli viene attribuita in punto di morte.
La stessa immagine è presente nell’intero postale, stampato in un massimo di tredicimila copie. Sia nell’impronta di affrancatura, sia sul lato opposto.