Il ritiro dell’ordinanza con cui il Vaticano porrà, dall’1 luglio, fuori corso francobolli ed interi postali espressi in lire non ci sarà. Il capo dell’Ufficio filatelico e numismatico, Pier Paolo Francini, lo ha escluso, accantonando inoltre la proposta, avanzata dal presidente dell’Associazione filatelisti italiani professionisti Carlo Catelani, di cambiare le vecchie produzioni con nuove emissioni, anche in quantità extra abbonamento.
È quanto dice un comunicato diffuso questa mattina dall’Associazione filatelisti italiani professionisti, sintesi dell’incontro richiesto e poi tenutosi il 16 gennaio.
“È stato fatto presente -continua la nota- che l’iniziativa produrrà un danno notevole all’immagine dei francobolli vaticani, emessi con «validità illimitata», grave danno economico ai commercianti perché colpisce direttamente il valore degli stock in loro possesso e palesemente ai collezionisti che vedranno ridimensionato il valore delle loro raccolte”.
L’Afip ha così espresso “il proprio rammarico per la chiusura... rispetto alla possibilità di cercare una soluzione che attenui le conseguenze negative”. Al tempo stesso, rileva che nei Paesi dove è stata adottata la medesima politica “si è registrato un deprezzamento dell’intera collezione ed un forte decremento del numero di collezionisti abbonati al servizio novità”.
I commercianti hanno dato mandato al consiglio direttivo dell’Associazione, che si riunirà a breve, “di intraprendere ogni ulteriore iniziativa possibile per tutelare il collezionismo e l’interesse verso i francobolli del Vaticano”.