Costa ancora 4 centesimi spedire propaganda elettorale per le elezioni politiche e amministrative utilizzando posta prioritaria, posta target “creative” e tradizionale, posta massiva o invii senza indirizzo. A ricordarlo è Poste italiane, che per la tornata del 13 e 14 aprile 2008 ha reintrodotto le disposizioni previste dalla legge 515 del 1993. Allarmando, nel frattempo, sindacati ed utenti, che temono pesanti conseguenze sul già provato sistema di consegna.
Le strutture incaricate di assorbire i flussi di corrispondenza in entrata variano secondo il prodotto scelto. La prioritaria, ad esempio, può essere consegnata senza limiti di peso ai Centri di impostazione comprensoriali (Cmp) e fino a mille chili ai Centri di impostazione provinciali (Cpo). Anche i Centri di distribuzione abilitati (Cd) e gli uffici postali di località provinciali possono ritirarla, a condizione che i materiali siano destinati all’area di competenza. Gli invii affidati a Cmp e Cpo devono essere contenuti in scatole, ordinati per codice di avviamento e allestiti in pallet organizzati secondo il bacino di destinazione. Quelli recapitati ai Centri di distribuzione, oltre alla divisione in Cap, vanno presentati suddivisi per peso (meno e oltre i 20 grammi).
Nero su bianco pure i termini di pagamento, dove i francobolli non sono previsti. Il saldo può avvenire attraverso affrancatrice meccanica del cliente o di Poste (ai Cmp, ai Cpo o agli uffici “Ptbusiness”), senza materiale affrancatura (con versamento anticipato su conto corrente), utilizzando un conto di credito ordinario. Sugli invii occorre applicare, a stampa o con timbro, la dicitura “Tar. rid. L. 515/93” e il logo del mezzo scelto.
Intanto, il ministero alle Comunicazioni sta per erogare 3,3 milioni in contributi; rappresentano il rimborso alle emittenti locali per i messaggi autogestiti gratuiti dei soggetti politici impegnati nella campagna elettorale. Per ogni spot, le tv riceveranno 24,47 euro e le radio 8,16, indipendentemente dalla durata.