“Conoscete la differenza fra un conto online e un conto nella banca? Conoscete che tipi di fatture possono essere pagati usando il servizio di pagamento della fattura? Quante carte Poste italiane avete usato voi o sua famiglia? Siete stati mai insoddisfatto dai servizi di Poste italiane e avete pensato a cambiare la banca? Quanto soddisfatti siete dai servizi Poste italiane?”. Sono le domande (errori compresi) della nuova trovata di coloro che, presentandosi come Poste italiane, in realtà cercano di carpire via e-mail dati sensibili riguardanti i conti correnti elettronici. Insomma, la “prova gratificante”, come viene definita, è una nuova versione di “phishing”. Accantonati per un momento i problemi di sicurezza, i rinnovamenti tecnologici o le accuse, la strategia punta alle tipiche metodologie del marketing: poche domande contro un premio. Premio di 50,00 euro, corrispettivo del tempo impiegato per rispondere ai quesiti. Naturalmente, i soldi saranno versati nel conto per il quale si chiedono... nome utente e password. Un’altra recentissima versione della e-mail fraudolenta, per infondere sicurezza nella potenziale vittima, dà persino i suggerimenti per difendersi dal “phishing” mentre una terza pubblicizza, nei confronti di chi non è ancora cliente, le opportunità del bancoposta.
Phishing: ora la “prova gratificante”
31 Mag 2007 00:00 - NEWS FROM ITALY