I filatelisti, anche coloro che non hanno vissuto il periodo bellico, le conoscono. Sono le buste riciclate per risparmiare la carta: bastava applicare un listello sul precedente indirizzo così da utilizzarle un’altra volta, ma i più bravi riuscivano anche a rivoltarle senza romperle!
Un pensiero simile l’ha avuto la designer francese Marie Coirié, che però si è mossa in un contesto più ampio: è previsto un supporto specifico, oggi allo stadio concettuale. Lo chiama “francobollo andata e ritorno”. In base alle ipotesi, il mittente pagherebbe sia la spedizione del suo invio sia la replica, autorizzando inoltre il destinatario ad impiegare lo stesso involucro -progettato adeguatamente- per il riscontro.
L’obiettivo ultimo è sostenere la relazione epistolare, permettendo ai due interlocutori di concentrarsi sul messaggio, senza distrazioni dovute all’esigenza, per esempio, di cercare una carta valore rispettosa del tariffario o la busta adeguata. L’idea -spiega l’autrice a “Vaccari news”- è emersa da una ricerca sul possibile rinnovamento del corriere postale. Nell’epoca della comunicazione istantanea, si intende dare valore al rapporto scritto, ricreare il desiderio per l’attesa della lettera, stimolare la risposta ed incarnare la relazione a distanza con un oggetto carico di tempo, spazio, sogno: il francobollo, appunto.