Ancora alle prese con le e-mail o i “messaggini” augurali (magari quello con la frase “smontata” perché, vista la crisi economica, comperata all’Ikea), con ogni probabilità... riciclati sostituendo semplicemente la firma? Un fenomeno sempre più ampio, tanto da giustificare un intervento proposto oggi da Ilvo Diamanti nella versione on-line di “Repubblica”. “Ho trascorso -racconta- le feste impegnato a rispondere agli auguri. Via sms. Alcuni, lo ammetto, li ho inviati anch’io. Anzi: molti. E, ovviamente, non è ancora finita. L’opera continuerà per qualche giorno ancora. Dicono, i gestori della telefonia mobile, che in questi giorni l’aumento del traffico degli sms sia aumentato in modo spropositato... È il prezzo della tecnologia. Basso, dirà qualcuno. Anzi, più che un prezzo, un risparmio, perché inviare gli auguri per posta -una cartolina, un biglietto, una lettera- costava molto di più”. Gli auguri tradizionali via posta, fino a qualche anno fa, rappresentavano una consuetudine. Tanto che era prevista persino una tariffa agevolata. Presupponevano, però, maggior impegno ed attenzione. Occorreva, insomma, selezionare. “Scegliere -prosegue il politologo- le persone per cui valesse la pena di «spendere» tempo. Per amicizia, riconoscenza, diplomazia, deferenza. Molti e diversi i motivi. In fondo, gli auguri sono un dono. Il cui fine non è solo altruista. Seguono... una logica di utilità, per quanto implicita. Servono a tener viva una relazione”. Obiettivi che perdono di significato nel momento in cui si impiega, in dosi massicce, la tecnologia. “Il cellulare, per questo, ne riduce il valore e il significato. Li riduce a un rito elettronico, routinario e superficiale. Si fanno gli auguri in qualche nanosecondo. «Cari auguri...». E, pochi secondi dopo, tre tocchi e arriva la risposta. Oppure, a tua volta, senti il segnale del cellulare. Apri il messaggio e leggi: «Cari auguri...». Un secondo dopo hai già risposto: «... anche a te»”...
Più eleganti i bigliettini postali
01 Gen 2009 12:58 - NEWSPAPERS, MAGAZINES AND SITES
Il politologo Ilvo Diamanti interviene oggi sul fenomeno degli auguri spediti via cellulare o e-mail. Confrontandoli con quelli cartacei della tradizione